Lechner Marmor contro l'ampliamento della cava di Covelano
Pubblicato il: 2/27/2015
Bolzano. Lechner Marmor ha vinto il ricorso contro la Provincia Autonoma di Bolzano ottenendo l’annullamento del provvedimento con cui era stato concesso l’ampliamento della Cava di Covelano nella medesima zona della Cava di Lechner, in Lasa.
Lechner Marmor spa è stata assistita dall’avvocato Christoph Baur e dall’avvocato Elisabeth Tinkhauser dello studio legale Baur Walzl Bott in Bolzano.
La Provincia Autonoma di Bolzano è stata rappresentata e difesa dagli avv.ti Renate von Guggenberg, Hansjörg Silbernagl, Fabrizio Cavallar e Patrizia Gianesello, il
Comune di Silandro è stato difeso dall'avvocato Ulrike Lobis name partner dell’omonimo studio legale in Merano.
Lechner Marmor spa è concessionaria della cava Jenn (“Jennwand”), situata nel territorio del Comune di Lasa, all’interno del Parco nazionale dello Stelvio.
Nella stessa zona ci sono anche la cava di Covelano e la cava di Aquabianca. La cava di Covelano è gestita dal 2005 dalla società Covelano Marmi Srl, mentre la cava di Aqua Bianca è gestita dalla società Lasa per l’Industria del Marmo Srl.
Nel giugno 2013 la Provincia Autonoma di Bolzano aveva autorizzato la società Covelano ad ampliare e coltivare la cava di marmo Covelano. L’autorizzazione rilasciata alla società Covelano Marmi Srl – si legge in sentenza - è stata impugnata dalla società ricorrente per la mancanza di prescrizioni in ordine alle modalità di trasporto a valle dei blocchi di marmo estratti. In quanto concessionaria di una cava di marmo sempre all’interno del medesimo Parco dello Stelvio, si trova in rapporto di stabile e significativo collegamento con la zona, ed è legittimata a ricorrere anche a tutela dell’ambiente, facendo valere potenziali danni derivanti dalla compromissione dei valori naturalistici e paesaggistici dell'area interessata.
Il Tar di Bolzano ha accolto il ricorso ed annullato l'autorizzazione per la Cava Covelano.