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Ipa spa e Plasticline spa, la Cassazione conferma il sequestro per frode carosello


Pubblicato il: 4/8/2015

Bassano del Grappa (Vicenza). La Corte di Cassazione, presieduta dal giudice Aldo Fiale, ha respinto il ricorso presentato dall'avvocato Stefano Grolla dell'omonimo studio legale in Vicenza e dall'avvocato Luca Boriero partner dello studio legale Boriero Gregis in Bergamo, per conto di alcuni dei titolari ed amministratori di Ipa spa e Plasticline spa “per aver preso parte, nelle qualità ricoperte nella Plasticline s.p.a. e nella Ipa s.p.a. – si legge in sentenza – ad una complessa "frode carosello", protrattasi per anni, che aveva prodotto un'evasione dell'i.v.a. per milioni di euro dal 2007 al 2011.”

Il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca per equivalente di somme e beni nella disponibilità degli indagati Domenico Pezzotti, Antonio Dolci, Giovanni Paolo Dolci, Una Savietto, Vanna Scodellaro e Renato Dorigatti, era stato disposto il 4 aprile 2014 dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Vicenza, evidenziando che "IPA Spa non possiede una disponibilità finanziarie sulle quali poter, se del caso, esercitare una confisca diretta" perchè la società "è soggetto giuridico la cui quota maggioritaria (90%) è detenuta da una società di diritto lussemburghese (Quattro Partecipations s.a.) le cui persone fisiche non sono individuabili, perché è stato accertato che tutte le azioni del capitale furono convertite in titoli al portatore il giorno stesso della costituzione. La società non ha patrimonio immobiliare ma solo beni mobili e ha posto in essere operazioni sospette, anche con riferimento all'apertura di linee di fido con istituti di credito in Svizzera, che non erano state portate a termine per recesso dello stesso UBSI".

La Corte di Cassazione ha rigettato i ricorsi e condannato i ricorrenti al pagamento delle spese processuali.