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Aertre Aeroporto di Treviso e Generali vincono contro Meridiana Fly


Pubblicato il: 7/7/2016

Treviso. È stata la terza sezione civile della Cassazione, presieduta dal giudice Giuseppe Maria Berruti, ad accogliere il ricorso di Aertre Aeroporti di Treviso contro la sentenza di appello del Tribunale di Venezia che aveva parzialmente riconosciuto il risarcimento del danno a favore di Meridiana Fly, già Eurofly, per un incidente causato ad un aeromobile in fase di decollo per la cattiva manutenzione della pista di decollo.

Aertre Aeroporti di Treviso s.p.a è difesa dall’avvocato romano Roberto Santucci e dall’avvocato Aldo Laghi partner dello studio Laghi e Tabacchi in Treviso.

Meridianafly Spa già Eurofly Spa è difesa dall’avvocato Antonio Rizzo partner dello studio legale Persiani Rizzo.

Assicurazioni Generali Spa, la compagnia che assicura Aertre, è assistita dall’avvocato Gabriele Bricchi partner dello studio legale Pirola Pennuto Zei & Associati

La vicenda risale all'estate del 2002 in cui un aeromobile “in partenza da Treviso e diretto a Fuerteventura su incarico del tour operator Teorema, era in procinto di effettuare la consueta manovra di rullaggio prima del decollo, quando alcuni frammenti di materiale bitumoso di notevoli dimensioni si staccavano dalla pavimentazione della pista, venendo proiettati dalle ruote del carrello contro lo stabilizzatore sinistro del velivolo obbligando il comandante ad interrompere la manovra di decollo, ed imponendo un fermo tecnico dell'aeromobile di 17 giorni per riparazioni.” Il danno era stato quantificato in 2 milioni e mezzo di euro.

In primo grado il Tribunale di Venezia, dichiarata la responsabilità della Aertre e del Ministero della Difesa, aveva in parte accolto la domanda risarcitoria condannandoli al pagamento della somma di 1.289.799 euro. Decisione successivamente confermata anche dalla Corte di Appello di Venezia.

La Suprema Corte, con sentenza pubblicata lo scorso 27 giugno, ha parzialmente accolto i motivi di ricorso di Aertre e di Assicurazioni Generali e cassato la sentenza con rinvio al giudice di secondo grado.

Secondo i difensori di Aertre la Corte di Appello di Venezia, “dopo aver escluso la responsabilità del pilota, ed aver affermato la responsabilità concorrente di Aertre e del Ministero della Difesa, ha erroneamente ritenute assorbiti i motivi di impugnazione proposti in sede di appello incidentale” - proposti da Aertre contro la sentenza di primo grado - motivi relativi alla responsabilità di Enac, di cui in sede di appello era stato delineato ”un indiscutibile potere di ingerenza dell'ente aeronautico sulle infrastrutture di volo”.

La difesa di Aertre, infatti, ha mirato ad evidenziare “l’esistenza di un mero rapporto di handling nei confronti delle compagnie aeree, con esclusione dell'utilizzo delle piste e con la conseguente inconfigurabilità di un obbligo contrattuale di custodia, ovvero extracontrattuale dì gestione parziale dello scalo, atteso che il pagamento dei servizi di handling da parte delle compagnie costituiva il corrispettivo dei servizi di assistenza a terra, mentre la consegna provvisoria dell'area era finalizzata alla realizzazione di interventi da eseguire su indicazione e sotto il controllo dell'Enac e del Ministero, senza alcuna autonomia decisione e senza alcun potere di ingerenza, da parte della ricorrente (Aertre n.d.r.), sulla scelta dei modi e dei tempi di intervento.” Si tratta di doglianze proposte in sede di Appello che secondo la Suprema Corte “non risultano in alcun modo scrutinate dalla Corte territoriale”.

Accolti in parte anche i motivi di ricorso presentati da Generali Assicurazioni, la compagnia che assicura Aertre, secondo cui alcune circostanze di fatto e di diritto in appello “non sono mai state esaminate (o non correttamente esaminate) dalla Corte territoriale”, in particolare il fatto che "nell'anno 2003, il trasferimento dei beni relativi alle infrastrutture alla Aertre era avvenuta in via provvisoria, esclusivamente per l'esecuzione di lavori predeterminati, senza alcun altro ulteriore affidamento in merito ad oneri di gestione e responsabilità".

Ora la parola torna alla Corte di Appello di Venezia cui spetterà, in diversa composizione, rivedere fatti, circostanze per determinare le responsabilità.