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La Corte di Appello di Roma rigetta il ricorso della Juventus per lo scudetto a tavolino assegnato all'Inter


Pubblicato il: 11/25/2016

Con sentenza pubblicata il 22 novembre 2016, la Corte di Appello di Roma ha rigettato l’impugnazione proposta dalla Juventus per far revocare lo scudetto vinto dall’Inter all’esito del campionato 2005-2006.

La Juventus aveva chiesto alla Corte di appello di annullare il lodo arbitrale con cui anche il tribunale nazionale di arbitrato per lo sport, il 15 novembre 2011, aveva escluso di poter decidere sulla revoca dello scudetto.
La Corte di appello di Roma ha chiarito che la decisione rientra nella competenza esclusiva degli organi sportivi in base al “principio di autonomia degli ordinamenti”.

Secondo la Corte d'appello, infatti, i giudici statali non possono “intervenire su materie (quali l’assegnazione dello scudetto, l’applicazione di norme regolamentari dell’attività sportiva e la revoca di provvedimenti della Federazione Calcio) riservate alia giustizia sportiva” perché altrimenti si realizzerebbe “un’indebita ingerenza proprio in spregio al richiamato principio dell’autonomia degli ordinamenti”.  

Sulla controversia si era pronunciato il TAR Lazio un paio di mesi fa, rigettando il ricorso con cui la Juventus aveva chiesto anche un risarcimento di oltre Euro 400 milioni.

La sentenza della Corte d’appello di Roma giunge all’esito di un giudizio durato circa quattro anni, che potrebbe mettere la parola fine a una controversia in atto da oltre sei anni.

L’Inter è stata assistita dal proprio legale interno avvocato Cesare Scalia, che ha lavorato in team con gli avvocati dello studio Cleary Gottlieb composto da Ferdinando Emanuele, Francesca Gesualdi e Roberto Argeri, unitamente alla professoressa avvocata Luisa Torchia e agli avvocati Adriano Raffaelli e Angelo Capellini.