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Immobiliare Col Marion vince in Cassazione contro Giemme Stile


Pubblicato il: 5/2/2018

Romano di Ezzelino (Vicenza). É stata la Civile terza sezione civile della Suprema Corte, presieduta dal giudice Maria Margherita ChiarinI a respingere il ricorso di Giemme Stile s.p.a. confermando le ragioni di Immobiliare Col Marion s.a.s. Giemme Stile spa, guidata dal presidente del consiglio di amministrazione Francesco Molon è stata assistita dall’avvocato Salvatore Fulvio Sarzana di S.Ippolito.

La vicenda risale ai primi anni duemila quando Immobiliare Col Marion s.a.s., ora in liquidazione, intimò a Giemme Stile lo sfratto per morosità dal capannone industriale di Castelcucco nel trevigiano. Secondo l’immobiliare Giemme non aveva pagato cinque mesi e gli aggiornamenti Istat dei canoni di affitto del capannone per un importo di poco superiore ai 100 mila euro.

Secondo Giemme l’azienda non aveva mai ricevuto la richiesta di rivalutazione Istat ed i canoni scaduti non erano stati pagati a causa dei vizi del capannone, segnalati al locatore ma su cui non erano mai stati fatti i dovuti interventi. Infatti, secondo quanto ricostruito in sentenza, “il capannone non era a norma per ottenere l'agibilità funzionale e la certificazione antincendio.” Una situazione precipitata nel 2009 quando si sviluppò un incendio che rese per due terzi dello spazio inagibile il capannone. A quel punto Giemme chiese la compensazione delle mensilità non pagate di canone di affitto con i circa 100 mila euro di danni subiti a causa dell’incendio e dovuti allo spostamento della produzione, oltre ad una riduzione del canone mensile ed alla risoluzione del contratto di affitto.

Fu il Tribunale di Treviso nel 2013 a dichiarare, nel primo grado del giudizio, la risoluzione del contratto di locazione tra Giemme Stile e l'Immobiliare Col Marion e condannò Giemme al pagamento di poco più di 300 mila euro di canoni di locazione arretrati dal giugno 2009 all'aprile 2013, oltre a quelli fino al rilascio del capannone. Nel giudizio Giemme aveva anche richiesto l’accertamento della nullità del contratto “per violazione delle norme di ordine pubblico che prescrivono l'agibilità dell'immobile locato.”

Nel 2015 la Corte di Appello di Venezia confermò la sentenza di primo grado del Tribunale di Treviso, ritenne valido il contratto e respinse sia la richiesta di Giemme di restituzione degli importi versati in esecuzione della sentenza di primo grado per circa 430 mila euro, sia la richiesta di 100 mila euro per il risarcimento dei danni derivanti dall’incendio.

La Cassazione ha posto fine alla questione e, con l’ordinanza pubblicata lo scorso 13 marzo, ha confermato le decisione di primo e secondo grado, respingendo il ricorso di Giemme. In particolare la Suprema Corte ha evidenziato che la richiesta di nullità del contratto per difetto di agibilità dell’immobile “deve essere esclusa in quanto la condizione dell'immobile, ed in particolare la mancanza di autorizzazioni e di agibilità, era pienamente nota al conduttore che verosimilmente ne aveva tenuto conto nel negoziare il canone di locazione” ancora continua la sentenza “non è astrattamente impossibile negoziare la locazione di un immobile privo di agibilità se le parti hanno dedotto che tale caratteristica del bene è ad esse nota ed accettata. Ciò riverberà evidentemente sul canone di locazione. Da ciò consegue la legittimità della domanda di risoluzione del contratto di locazione per difetto del sinallagma consistente nella disponibilità, parziale, dei locali dati in locazione in cambio del totale inadempimento del conduttore all'obbligo del pagamento del canone di locazione”.

Con un fatturato di oltre 20 milioni di euro, Giemme Stile da oltre 50 anni è attiva nella produzione e commercializzazione di arredamenti di lusso in tutto il mondo per residenze private, hotel e strutture governative quali ambasciate, consolati e uffici ministeriali.

L’asolana immobiliare Col Marion di Giovanni Dal Bello, ora in liquidazione, si occupa dell’acquisto, vendita, permuta, costruzione, ristrutturazione in proprio e per conto terzi di fabbricati urbani, industriali commerciali.