La Cassazione conferma la condanna di Pastificio Rana
Pubblicato il: 2/22/2019
È stata la sezione lavoro civile della Suprema Corte, presieduta dal giudice Giuseppe Bronzini, a respingere il ricorso di Pastificio Rana contro la sentenza della Corte di Appello di Venezia che aveva condannato l’azienda al risarcimento del danno per condotta vessatoria contro un ex dipendente.
Pastificio Rana s.p.a. è stato assistito dall’avvocato veronese Tito Zilioli con l’avvocato romano Pasquale Trane.
L’ex dirigente Guido Zuffa è stato assistito dall’avvocato Aldo Campesan dello studio legale vicentino VIS, con l’avvocato romano Alessandro Galiena.
Nel 2014 era stata la Corte d'appello di Venezia nel 2014 a confermare la sentenza di primo grado di condanna del Pastificio Rana al risarcimento del danno causato all’ex dirigente Guido Zuffa. Il danno era originato dalla condotta vessatoria di Gian Luca Rana, amministratore del Pastificio Rana, che dal 2001 al 2007 aveva posto in essere “ripetute offese sulla presunta omosessualità del dirigente”, confermate da numerosi testimoni.
In particolare, si legge in sentenza, “la Corte di merito ha escluso che la condotta posta in essere dal legale rappresentante sig. Rana fosse solo espressione di un clima scherzoso nell'ambiente di lavoro, avendo al contrario rilevato che la condotta medesima, in quanto ripetutamente posta in essere dal titolare della società nei confronti di un dipendente che, sebbene avente qualifica dirigenziale, era comunque in una condizione di inferiorità gerarchica (e, difatti, mai aveva reagito alle altrui offese), esprimesse un atteggiamento di grave mancanza di rispetto e quindi di lesione della personalità morale del lavoratore.”
Con il ricorso in Cassazione Pastificio Rana ha criticato la sentenza sostenendo che il giudice di secondo grado non avrebbe colto “il carattere scherzoso degli epiteti con cui il legale rappresentante era solito apostrofare il dipendente, in presenza degli altri colleghi e in un clima cameratesco”.
La Suprema Corte con ordinanza pubblicata il 19 febbraio, ha respinto il ricorso confermando la decisione a favore dell’ex dirigente.

