Cassazione rigetta il ricorso contro la Nalco Italiana Srl
Pubblicato il: 7/18/2019
La Corte di Cassazione rigetta il ricorso presentato da Gaetano Sparti nei confronti di Nalco Italiana srl.
La vicenda riguarda la richiesta presentata da Sparti volta ad ottenere l'accertamento dell'illegittimità del recesso e di condanna al pagamento dell'indennità di preavviso e di quella supplementare prevista dal CCNL, nella misura massima di 22 mesi, nonché di condanna al risarcimento del danno, professionale (per C 534.000,00), biologico, esistenziale e morale, derivanti dalla condotta diffamatoria e dalla denuncia penale presentata a suo carico (per complessivi C 2.000.000,00).
Il Tribunale di Roma ha respinto la domanda di accertamento del diritto ad esercitare l'opzione di acquisto di 2214 azioni della società Nalco Company con condanna della Nalco Italiana srl alla consegna di tali azioni o al risarcimento del relativo danno economico; I giudici rigettavano, infine, la domanda riconvenzionale di restituzione di somme indebitamente percepite e di risarcimento del danno.
Quanto al merito del licenziamento, la Corte di appello osservava come il recesso fosse sorretto da giustificatezza e ricorresse anche la giusta causa per avere il lavoratore fondato una società, all'insaputa del datore di lavoro, nel medesimo settore di competenza e, dunque, in palese concorrenza sleale, come peraltro ammesso dallo stesso Sparti in occasione delle interviste con i legali incaricati di far luce sulla questione.
La Corte di appello ha giudicato provato anche l'addebito relativo al prelievo di somme dal conto corrente della società Nalco Gulf, da parte di tale Rajiv Sharma, collaboratore del dirigente Sparti e da quest'ultimo autorizzato a tanto, in violazione delle disposizioni aziendali.
Gaetano Sparti è stato assistito nel procedimento dall'avvocato Massimo Pallini.
La società Nalco Italiana S.r.l. è stata assistita dall'avvocato Domenico Aiello.