La Cassazione si esprime in merito agli accertamenti emessi dall'Agenzia delle Entrate nei confronti di Auta Marocchi
Pubblicato il: 1/27/2020
Gli avvocati Massimiliano Iaione e Livia Salvini hanno rappresentato Auta Marocchi nel procedimenti innanzi la Corte di Cassazione.
La società proponeva ricorso avverso la sentenza n. 86/09/2014 con cui la Commissione Tributaria Regionale del Friuli Venezia Giulia aveva ritenuto fondati i rilievi relativi agli adeguamenti tariffari, al patto di non concorrenza, e ad "altri costi", confermando, per tali voci, gli atti impositivi con rideterminazione del reddito complessivo netto della consolidante in euro 2.172.653,57 e conseguente rideterminazione anche dell'IRAP.
L'Agenzia delle Entrate aveva emesso nei confronti di Auta Marocchi Spa, che aveva optato per la tassazione di gruppo ai sensi dell'art.117 e seguenti del d.P.R.n. 917/1986 e rivestiva la posizione di consolidata e consolidante, avvisi di accertamento relativi a maggiori IRAP e IRES dell'anno di imposta 2005.
La Corte di Cassazione ha accolto il primo motivo di ricorso, rigettato il secondo e cassato la sentenza impugnata, in relazione al motivo accolto, con rinvio alla Commissione Tributaria Regionale del Friuli Venezia Giulia, in diversa composizione, cui demanda di provvedere anche sulle spese del giudizio di legittimità