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La Corte rigetta entrambi i ricorsi di Vanna Verzeroli


Pubblicato il: 1/30/2020

La ricorrente Vanna Verzeroli è stata rappresentata nel contenzioso dagli avvocati Claudia Molino e Nicola Stocchiero; lo Studio Legale Associato Santinoli, invece, è stato affiancato dagli avvocati De Luca Tamajo Raffaele, Andrea Morone, Franco Toffoletto e Maria Teresa Salimbeni dello studio legale Toffoletto De Luca Tamajo.

Gli avv. Paolo Santinoli e Angelo Mainetti, quali associati dello studio legale Santinoli, proponevano appello avverso la sentenza del Tribunale di Bergamo n.749\14, con cui venne parzialmente accolta la domanda della loro ex impiegata Anna Verzeroli, nei cui confronti venne riconosciuto un credito di €.11.425,29 a titolo di differenze retributive, oltre €.8.330,00 a titolo di risarcimento del danno da demansionamento.
Resisteva la lavoratrice, proponendo appello incidentale circa il ridotto credito riconosciuto rispetto alle domande, oltre al mancato riconoscimento del danno da licenziamento illegittimo.
Con sentenza depositata il 24.4.15, la Corte d'appello di Brescia accoglieva parzialmente l'appello principale, riducendo il credito ad €.1.247,12 per differenze retributive e respingendo per il resto.
Per la cassazione di tale sentenza propone ricorso la Verzeroli, affidato ad otto motivi, cui resistono con controricorso lo studio legale associato Santinoli ed i suoi associati. Entrambe le parti hanno depositato memoria.

La Corte rigetta entrambi i ricorsi e compensa integralmente tra le parti le spese di lite.
Ai sensi dell'art. 13, comma 1 quater, del d.P.R. n. 115\02, nel testo risultante dalla L. 24.12.12 n. 228, la Corte dà atto della sussistenza dei presupposti processuali per il versamento, da parte di ambo le parti, dell'ulteriore importo a titolo di contributo unificato, pari a quello dovuto per i rispettivi ricorsi, a norma del comma 1 bis dello stesso art.13, se dovuto.
Roma, così deciso nella Adunanza camerale dell'Il settembre 2019.