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La Corte rigetta il ricorso


Pubblicato il: 1/3/2020

Danila Luminita è stata rappresentata nel contenzioso dall'avvocato Emanuele Spata mentre Pulitori ed Affini S.p.A è stata affiancata dagli avvocati Marco Marazza, Angelo Gabriele Quarto e Francesco Rotondi.

Che la Corte d'appello di Venezia, pronunziando in sede di reclamo, ha confermato la sentenza resa all'esito del giudizio di opposizione che aveva respinto la domanda di Danila Lunimita intesa all'accertamento della illegittimità del licenziamento disciplinare intimato alla suddetta dalla datrice di lavoro Pulitori ed Affini s.p.a. con lettera del 20.5.2016.

Il giudice del reclamo ha ritenuto che il rifiuto della lavoratrice di adempiere all'ordine datoriale del 25.2.2016 di prestare la propria attività, ferme le altre condizioni lavorative, presso altra sede, nell'ambito del medesimo appalto di pulizia e nell'ambito del medesimo territorio comunale, rifiuto protrattosi anche dopo il formale invito dell'8.3.2016 da parte della società, configurava giusta causa di licenziamento in conformità della previsione collettiva che sanzionava con il licenziamento le assenze ingiustificata prolungate oltre 4 giorni consecutivi e la grave insubordinazione ai superiori.

Per la cassazione ha proposto ricorso Danila Luminita sulla base di tre motivi; la parte intimata ha depositato tempestivo controricorso; entrambe le parti hanno depositato memoria ai sensi dell'art. 380- bis .1. cod. proc. civ.

La Corte rigetta il ricorso. Condanna parte ricorrente alla rifusione delle spese di lite che liquida in C 4.000,00, per compensi professionali € 200,00 per esborsi oltre spese forfettarie misura del 15% e accessori come per legge.