Sicuritalia condannata in Cassazione al risarcimento nei confronti di un ex dipendente
Pubblicato il: 7/22/2020
Sicuritalia è stata rappresentata dagli avvocati Angelo Martucci di CFS Legal e Luigi Granato, di FDL Studio Legale e Tributario. Ziglioli Paolo è stato rappresentato dall'avvocato Fabio Massimo Orlando.
Il Tribunale di Milano, con ordinanza del il 9 giugno 2017 ha dichiarato risolto il rapporto di lavoro intercorso fra le parti con la condanna di SICURITALIA S.p.A. al pagamento della indennità risarcitoria. Il medesimo ufficio, con sentenza n. 3377 del 15 dicembre 2017, ha rigettato l'opposizione di SICURITALIA S.p.A. ex comma 51, art. 1, L. 92/12, ha detratto dalle 18 mensilità della retribuzione globale di fatto liquidate nell'ordinanza la somma di € 1.828,24 a titolo di aliunde perceptum ed ha aggiunto la condanna di SICURITALIA s.p.a. al pagamento a Ziglioli Paolo dell'indennità sostitutiva del preavviso per € 817,15, oltre alle spese del grado.
La Corte di appello di Milano, con la sentenza n.74/2018, respingendo il reclamo proposto da Sicuritalia, ha confermato la sentenza di primo grado. A fondamento del decisum, la Corte territoriale ha ritenuto di concordare con il giudice di prime cure, quanto alla violazione, da parte di SICURITALIA s.p.a., dell'obbligo di cd. "repéchage" in relazione al licenziamento dello Ziglioli (avvenuto, poiché questi, in seguito a malore, non aveva più ottenuto il rilascio del porto d'armi, condizione necessaria allo svolgimento delle sue mansioni di guardia giurata).
Avverso la decisione di secondo grado ha proposto ricorso per cassazione la SICURITALIA SPA, affidato a otto motivi. Ziglioli Paolo ha resistito con controricorso.
La Corte accoglie l'ottavo motivo, rigettati gli altri; cassa la sentenza in relazione al motivo accolto e, decidendo nel merito, detrae dall'indennità risarcitoria liquidata in favore di Paolo Ziglioli, a titolo di aliunde perceptum, la somma di euro 2400,00 lordi; condanna la società alla rifusione, in favore del controricorrente, delle spese del giudizio di legittimità che liquida in euro 3000, 00 per compensi dovuti per il primo grado, in euro 6000,00 per compensi dovuti per il grado di appello in euro 200,00 per esborsi, in euro 5.000,00 per compensi professionali oltre al rimborso delle spese generali ed accessori di legge.