La Corte accoglie il secondo motivo di ricorso e assorbe il primo
Pubblicato il: 10/23/2020
Marino Giustino è stato rappresentato nel contenzioso dall'avvocato Raffaele Pellegrino mentre Wyeth Lederle Srl è stata affiancata dagli avvocati Arturo Maresca e Franco Raimondo Boccia.
Giustino Marino, informatore scientifico alle dipendenze della S.r.l. Wyeth Lederle dal 7.2.1987 al 31.3.2007, proponeva ricorso, dinanzi il Tribunale di Latina, chiedendo che venisse «accertata e dichiarata la incauta cessione del contratto di lavoro da parte della datrice di lavoro, nonché l'illegittimo comportamento datoriale, nel suo complesso, da cui è derivata una grave dequalificazione professionale, per l'illegittimo collocamento in CIGS, l'impossibilità di aggiornamento professionale e, da ultimo, la sospensione del trattamento di CIGS, con la condanna al risarcimento di tutti i danni subiti»; che il giudice di prima istanza, con la sentenza n. 1523/2012, resa il 15.5.2012, ha condannato la società datrice a versare al Marino a titolo di risarcimento per i danni subiti dall'illegittimo comportamento datoriale, la somma di Euro 50.000,00, oltre accessori come per legge;
La Corte di Appello di Roma, con sentenza pubblicata il 22.5.2015, in accoglimento del gravame interposto dalla Wyeth Lederle S.r.l., avverso la pronunzia del primo giudice, ha respinto integralmente le domande del lavoratore;
Per la cassazione della sentenza ricorre Giustino Marino articolando due motivi; la Wyeth Lederle S.r.l. resiste con controricorso.
Il P.G. non ha formulato richieste.
La Corte accoglie il secondo motivo di ricorso; assorbito il primo. Cassa la sentenza impugnata, in relazione al motivo accolto, e rinvia alla Corte di Appello di Roma, in diversa composizione, anche per la determinazione delle spese del giudizio legittimità.