La Cassazione assolve dall’accusa di riciclaggio gli ex manager gruppo farmaceutico Menarini
Pubblicato il: 11/23/2020
La Cassazione ha confermato la sentenza di assoluzione della Corte d'Appello di Firenze emessa a favore di Lucia e Alberto Giovanni Aleotti — azionisti e amministratori del gruppo farmaceutico Menarini — dall’accusa di riciclaggio nell’ambito del processo per riciclaggio e truffa ai danni del sistema sanitario nazionale.
Confermata dalla seconda sezione penale della Suprema Corte anche la restituzione del miliardo di euro circa confiscato con la condanna in primo grado.
Il pg della Cassazione aveva chiesto per Lucia Aleotti l’annullamento con rinvio della sentenza e invece la conferma dell’assoluzione per Alberto Aleotti. Respinte anche le richieste di oltre cento Asl, costituite parti civili.
In primo grado Lucia Aleotti era sta condannata a 10 anni e sei mesi e il fratello Alberto Giovanni a 7 anni e sei mesi. La corte di appello poi aveva ribaltato la sentenza, assolvendo i vertici della casa farmaceutica e ordinando anche la restituzione di 700 milioni di euro, somma sequestrata a fini di confisca che era la parte restante — dopo condoni, scudi fiscali e altre sanatorie erariali — degli 1,2 miliardi di euro che erano stati sequestrati ai due fratelli all’inizio dell’inchiesta. Denaro che secondo l’accusa sarebbe stato accumulato all’estero da Alberto Aleotti, padre degli imputati ed ex patron di Menarini, scomparso nel 2014.
Lo studio Grande Stevens ha assistito con successo Alberto Aleotti e Licia Proietti con gli avvocati Michele Briamonte e Stefania Nubile, coadiuvati dall’avvocato Michela Vecchi.
Lucia Aleotti è stata assistito dagli avvocati Franco Coppi e Sandro Traversi.