L'ungherese Adria Port nel riammodernamento del porto di Trieste
Pubblicato il: 1/9/2021
Masotti Cassella ha affiancato il governo ungherese in tutto il lungo percorso di stesura e completamento dell’accordo avviato nel 2019 con l’Autorità Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, che prevede la valorizzazione dell’ex sede dell’impianto petrolifero dell’Aquila con un investimento di circa 100 milioni.
Completato l’iter di compravendita del Porto di Trieste che sancisce il forte investimento ungherese per lo sviluppo e la piena riqualificazione dell’area, con la cessione alla società pubblica ungherese Adria Port dell’ex raffineria Aquila/Teseco.
È stato infatti siglato l’atto di avveramento delle condizioni sospensive, rendendo efficace il closing che rafforza i rapporti dello scalo triestino con il Centro-Est Europa, destinato a diventare un moderno terminal multi-purpose, “sea exit” in entrata e in uscita per il mercato magiaro.
Una volta completato, il terminal garantirà uno sbocco sul mare per le merci che dall'Ungheria raggiungono il Mare Adriatico e per quelle in arrivo da Mediterraneo ed Estremo Oriente.
Lo studio legale Masotti Cassella ha affiancato il governo ungherese con un team guidato dal partner Mascia Cassella con Stefano del Vecchio, Serena Filippi e Nicolò Adavastro, in tandem con gli studi magiari Oppenheim e Patay Attorney.
I venditori sono stati assistiti quanto a Seastok e dall’avv. Pietro Meda, Partner di Lexint, e per Teseco dal prof. avv. Francesco Barachini dello studio BP Legal e dal prof. avv. Antonio Rizzi dello studio Vietti e associati.