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La Corte accoglie il ricorso di P.E.I. s.r.l. contro l'Agenzia delle entrate


Pubblicato il: 2/4/2021

Nel procedimento la società P.E.I. s.r.l. è stata rappresentata e difesa dagli Avv.ti Gerhard Brandstatter, Stefano d'Apolito, Micaela Bianchi e Leonardo Di Brina.

P.E.I. s.r.l. impugnava due avvisi di accertamento notificati dall'Agenzia delle Entrate, con i quali venivano ripresi a tassazione maggiori redditi, per un importo complessivo di €115.000,00 ai fini IRES, IVA e IRAP, per l'anno d'imposta 2004, scaturenti dal processo verbale di constatazione redatto dal Nucleo di Polizia Tributaria di Bolzano. Sulla base dell'indagine, l'Ufficio rilevava la contabilizzazione di -r una fattura (la n. 109 del 30.9.2004) dell'importo di €115.505,00 con cui la contribuente acquistava dalla Auto artigianale s.r.I., ora Wintec s.r.l. un considerevole numero di telefoni cellulari e che l'operazione, posta in essere in attuazione di una frode carosello, era inesistente.

La contribuente impugnava gli avvisi davanti la Commissione Tributaria Provinciale di Como, la quale, con sentenza n.50/04/2010, rigettava i ricorsi riuniti. Proposto appello dalla Pei s.r.I., la Commissione Tributaria Regionale della Lombardia, con sentenza n.2/02/12 depositata in data 23.1.2012 lo rigettava sul presupposto che, a fronte della legittima contestazione della fittizietà della fattura, spettava alla società accertata provare l'esistenza delle operazioni, prova che non era stata fornita. Pei s.r.l. ha proposto ricorso per cassazione, affidando il suo mezzo a due motivi, illustrati con memoria. L'Agenzia delle Entrate resiste con controricorso.

La Corte accoglie il ricorso, nei limiti di cui in motivazione, cassa la sentenza impugnata e rinvia alla CTR della Lombardia anche per le spese del presente giudizio di legittimità.