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La Corte rigetta il ricorso proposto dal Caseificio Molise Srl contro l'Agenzia delle entrate


Pubblicato il: 7/20/2021

Nel procedimento la società Caseificio Molise Srl è stata rappresentata e difesa dall'Avv.to Raffaello Lupi.

L'Agenzia delle entrate emetteva avvisi di accertamento nei confronti della società Caseificío Molise Srl, nonché di Boriati Giovanni, socio unico della Sri, per gli anni 2007 e 2008 per Iva, Ires e Iva (e Irpef quanto al socio). L'Ufficio, a seguito di verifica fiscale, aveva rideterminato il reddito d'impresa della società per l'anno 2007 atteso l'avvenuto impiego in nero di personale, l'avvenuta deduzione di costi oltre i limiti di legge, l'esistenza di movimentazioni bancarie non giustificate e, quanto all'attività d'impresa, per l'omessa dichiarazione di ricavi ed acquisti in relazione alla ritenuta resa del latte e alla produzione di prodotti caseari effettivamente dichiarata. Quanto ai movimenti bancari, l'Ufficio riteneva il conto intestato a Crudele Raffaele, nipote di Boriati Giovanni, nella disponibilità della società, risultando la ditta individuale del Boriati inattiva e carente di mezzi e strutture operative; le indagini erano altresì estese ad ulteriori conti bancari del contribuente. Per il 2008 il maggior reddito derivava dal disconoscimento delle perdite dichiarate nel 2006 e ne! 2007, venute meno per effetto di precedenti avvisi di accertamento. L'impugnazione degli avvisi proposta da Caseificio Molise Sri e Boriati Giovanni era rigettata dalla CTP di Isernia. La sentenza era confermata dal giudice d'appello. Caseificio Molise Sri e Boriati Giovanni propongono ricorso per cassazione con cinque motivi, poi illustrato con memoria. L'Agenzia delle entrate resiste con controricorso. La Corte rigetta il ricorso 

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