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La Corte si esprime a favore di Safas Srl


Pubblicato il: 7/23/2021

Nel procedimento la società Safas Srl è stata rappresentata e difesa dall'Avv.to Francesco Napolitano.

La Commissione tributaria regionale del Lazio ha confermato la sentenza di primo grado che aveva parzialmente accolto il ricorso proposto dalla Safas s.r.l. avverso l'avviso di accertamento n. RCT030500382/2008, avente a oggetto, per quanto in questa sede ancora rileva, recupero a tassazione di maggior reddito a fini Ires, derivante da indebita deduzione di costi relativi a interessi passivi correlati a operazioni di finanziamento effettuate in favore della società dal socio Gian Franco Scirocchi, in relazione al periodo di imposta 2005. Ha rilevato il giudice di appello che, nella specie, risultava correttamente applicata l'esimente - prevista dall'allora vigente art. 98, comma 2, lett. b) del Testo Unico delle Imposte sui Redditi - laddove la contribuente aveva dimostrato che l'ammontare del finanziamento ricevuto dal socio era giustificato dalla propria capacità reddituale, atteso che nel patrimonio figurava un valore aziendale di più di 2.421.000 euro e un immobile ipotecato di valore pari a 1.961.000,00 euro, a fronte di un finanziamento soci di 981.269 euro. Per la cassazione della citata sentenza l'Agenzia delle Entrate ricorre con un motivo, resistito dalla Safas s.r.l. in liquidazione con controricorso.

La Corte dichiara inammissibile il ricorso e condanna l'Agenzia delle Entrate a rifondere alla Safas s.r.l. in liquidazione le spese della presente fase di legittimità, che liquida in complessivi euro 7.000,00, di cui euro 200,00 per esborsi, oltre alle spese forfettarie nella misura del 15 per cento e agli accessori di legge.