La Corte respinge il ricorso di Calabrese Lorenzo contro l'Azienda USL di Reggio Emilia
Pubblicato il: 5/5/2021
Nel procedimento Calabrese Lorenzo è stato rappresentato dagli Avv.ti Pierluigi Rocchi, Valter Pompeo Azzolini e Michele Miscione mentre l'Azienda USL di Reggio Emilia è stata difesa dall'Avv.to Giulio Cesare Bonazzi.
La Corte d'Appello di Bologna, accogliendo il reclamo proposto avverso la sentenza del Tribunale di Reggio Emilia, ha respinto l'impugnativa del licenziamento disciplinare intimato dalla Azienda Unità Sanitaria Locale di Reggio Emilia (di seguito AUSL) nei confronti di Lorenzo Calabrese, dirigente medico della stessa.
I fatti riguardavano l'avere il lavoratore dissimulato un sinistro avvenuto la sera del 11.1.2017, alla guida di un'auto aziendale, allo scopo di occultare l'uso improprio del suddetto mezzo, dichiarando nella denuncia aziendale che esso era avvenuto, in circostanze differenti, la mattina seguente, quando egli aveva effettivamente necessità del veicolo per ragioni di servizio, con ulteriori violazioni alle norme interne sull'utilizzazione dei mezzi (esclusività rispetto ai compiti di ufficio; divieto di detenere il medesimo presso l'abitazione privata; obbligo di compilare il libretto di marcia etc.).
La Corte riteneva fosse indubbio che l'unico incidente che aveva coinvolto il Calabrese fosse quello della sera dell' 11.1, essendo inverosimile che potessero essersi verificati due sinistri sullo stesso mezzo a dodici ore di distanza, oltre al fatto che tale assunto era stato smentito dall'istruttoria. Riteneva quindi che la gravità del comportamento, atta a giustificare il recesso in tronco, fosse da ravvisare non tanto nell'utilizzazione con modalità irregolari del mezzo aziendale, quanto nell'avere tenuto il datore di lavoro all'oscuro delle modalità di verificazione dell'incidente e nell'avere cercato di mascherare la realtà, denunciando un falso sinistro.
Lorenzo Calabrese ha proposto quattro motivi di ricorso per cassazione, poi illustrati da memoria e resistiti da controricorso della AUSL.
La Corte rigetta il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento in favore della controparte delle spese del giudizio di cassazione, che liquida in euro 5.000,00 per compensi ed euro 200,00 per esborsi, oltre spese generali ed accessori di legge.