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Il Consiglio di Stato respinge l'appello proposto da Adelina Scotti Belli nei confronti del Comune di Bacoli


Pubblicato il: 7/1/2021

Nel procedimento Adelina Scotti Belli è stata rappresentata dall’avvocato Daniela Carro.

Con l’appello in esame l’interessata avversa la sentenza in epigrafe che ha respinto il ricorso presentato per l’annullamento del provvedimento n. 26893/2006, recante rigetto di richiesta di permesso di costruire in sanatoria e ingiunzione di demolizione di opere abusive, in esecuzione dell’ordinanza n. 217/2003.

L’unico motivo di gravame è rubricato “error in iudicando - eccesso di potere - violazione del giusto procedimento ed omessa istruttoria difetto di motivazione”: il Tar avrebbe erroneamente respinto il ricorso di primo grado basandosi solo sul provvedimento adottato dal Comune di Bacoli, senza un’effettiva istruttoria e una congrua motivazione, nonché in mancanza dei pareri del responsabile del procedimento e della Commissione edilizia comunale e della dovuta valutazione in ordine al bilanciamento degli interessi pubblici e privati e alla possibilità di irrogare sanzioni meno gravi della demolizione; le opere controverse avrebbero sostanziato lavori di restauro, risanamento conservativo e manutenzione straordinaria di un immobile già esistente, per le quali, quindi, sarebbe stato ammissibile il condono edilizio.

La causa, chiamata all’udienza in data 18 maggio 2021, è stata trattenuta in decisione. Dalla documentazione in atti risulta che le opere realizzate dall’appellante sono intervenute su un manufatto rurale, sito in zona sottoposta a vincolo di inedificabilità e di divieto di incrementi di volume dal Piano territoriale dei Campi Flegrei. Dopo sequestro dell’immobile disposto dai Vigli Urbani, l’interessata aveva presentato, in data 15 aprile 2003, una richiesta di applicazione di sanzione pecuniaria ex art. 9, co. 4, l. n. 47/1985 e, in data 5 novembre 2003, una richiesta di condono edilizio.

Per questo motivo il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Seconda), definitivamente pronunciando sull’appello, come in epigrafe proposto, lo respinge e, per l’effetto, conferma la sentenza impugnata. Nulla sulle spese del grado di giudizio. Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall’autorità amministrativa.

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