La Corte rigetta il ricorso della Presidenza dei Ministri in Cassazione contro La Pera Damiana
Pubblicato il: 9/11/2021
La Pera Damiana è stata rappresentata dagli Avv.ti Massimo Luciani e Massimo Togna
La Corte d'Appello di Roma ha confermato la pronuncia del Tribunale della stessa città con la quale era stata accolta la domanda di Damiana La Pera, finalizzata all'accertamento dell'illegittimità del licenziamento irrogato nei suoi confronti dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri (di seguito PCDM). La Corte territoriale evidenziava come il licenziamento fosse avvenuto nel giugno 2010, allorquando l'orientamento della Presidenza, definito come generale, consisteva nel procedere alternativamente ai licenziamenti per il raggiungimento dell'età massima di lavoro presso la P.A. e a quelli per raggiungimento dei massimi contributivi. Era solo nell'agosto 2010 - aggiungeva la Corte d'Appello - che l'Amministrazione aveva provveduto ad approvare il ridimensionamento del proprio assetto organizzativo ed a adottare il piano preventivo di rideterminazione e riordino dei fabbisogni del personale che aveva reso soprannumerarie alcune posizioni. La Corte di merito confermava la sentenza di prime cure e precisava che, essendo stata nel frattempo posta in pagamento la pensione diretta ordinaria di anzianità, in sede di esecuzione avrebbe dovuto procedersi alla ricostruzione giuridica della carriera e dello stato di servizio della lavoratrice, con eventuale compensazione delle reciproche poste debitorie e creditorie. 2. La PCDM ha proposto ricorso per cassazione con due motivi, resistiti da controricorso della La Pera, poi illustrato da memoria.
La Corte rigetta il ricorso e condanna la ricorrente al pagamento in favore della controparte delle spese del giudizio di cassazione, che liquida in euro 5.000,00 per compensi ed euro 200,00 per esborsi, oltre spese generali ed accessori di legge.