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La Corte si esprime a favore del Comune di Rome nel ricorso proposto dal Consorzio Census


Pubblicato il: 6/26/2021

Nel procedimento il Consorzio Census è stato rappresentato dagli Avv.ti Massimo Manfredonia e Lucio Ghia mentre il Comune di Roma è stato difeso dall'Avv.to Angela Raimondo.

Con sentenza pubblicata il 14.7.2015 la Corte d'Appello di Roma - adita in via principale dal Consorzio Census, soccombente nel giudizio dal medesimo instaurato avanti al Tribunale di Roma al fine di far dichiarare l'inadempimento del Comune di Roma in relazione alle attività di censimento del patrimonio immobiliare di esso Comune e di addestramento professionale del personale investito della relativa gestione commissionate con contratto stipulato il 6.12.1991 - ha confermato l'impugnata decisione di primo grado sull'assunto del ritardo con cui erano state adempiute le obbligazioni assunte dal Consorzio in relazione al lotto A del contratto (ricognizione e inventariazione di una parte del patrimonio immobiliare del Comune) e del difetto di prova che inficiava le domande attoree in relazione al lotto C del medesimo contratto (erogazione di servizi di supporto alle strutture gestionali di titolarità dell'amministrazione comunale). 

Per la cassazione di detta sentenza il consorzio si vale di sette motivi di ricorso, illustrati pure con memoria, ai quali resiste l'intimato Comune di Roma con controricorso.

Respinge il ricorso e condanna parte ricorrente al pagamento delle spese del presente giudizio che liquida in favore di parte resistente in euro 15200,00, di cui euro 200,00 per esborsi, oltre al 15% per spese generali ed accessori di legge.