La Corte rigetta il ricorso di Fininvest e Silvio Berlusconi contro Banca d'Italia
Pubblicato il: 4/20/2021
Romano Vaccarella, Andrea Saccucci e Michele Carpinelli hanno difeso Fininvest e Andrea Di Porto, Romano vaccarella, Niccolo' Ghedini e Andrea Saccucci hanno difeso Silvio Berlusconi, in un ricorso contro Banca d'Italia.
Silvio Berlusconi e la Finanziaria d'Investimento Fininvest s.p.a. (breviter Fininvest) proponevano un'azione di ottemperanza al giudicato costituito dalla sentenza n. 882 del 2016 del Consiglio di stato, che aveva annullato il provvedimento della Banca d'Italia in data 7 ottobre 2014 col quale, sul presupposto della avvenuta condanna di Berlusconi per il delitto di frode fiscale, (i) erano stati sospesi i diritti di voto di Fininvest connessi alla quota eccedente il 9,999 % del capitale sociale di Mediolanum s.p.a. e (ii) era stato ordinato a Fininvest di procedere al trasferimento in trust della partecipazione eccedente, onde consentire al trust di vendere a sua volta la detta partecipazione sul mercato nell'arco temporale di trenta mesi dall'istituzione.
Avverso la sentenza del Consiglio di stato, depositata il 3 maggio 2019, Silvio Berlusconi e la Fininvest propongono ricorso per cassazione in unico motivo, illustrato da memoria. Chiedono che sia sollevata in subordine una questione di legittimità costituzionale. La Banca d'Italia resiste con controricorso.
La Corte rigetta il ricorso e compensa le spese processuali. Ai sensi dell'art. 13, comma 1-quater, del d.P.R. n. 115 del 2002, dà atto della sussistenza dei presupposti per il versamento, da parte dei ricorrenti, dell'ulteriore importo a titolo di contributo unificato pari a quello relativo al ricorso, se dovuto.