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Telecom Italia S.p.A. vince in Cassazione sul ricorso proposto da Fessia Sergio, Gatto Monticone Cristina e Medina Pierdomenico


Pubblicato il: 1/26/2021

Telecom Italia S.p.A. è stata rappresentata dagli Avv.ti Arturo Maresca, Roberto Romei, Enzo Morrico e Franco Raimondo Boccia. Fessia Sergio, Gatto Monticone Cristina e Medina Pierdomenico sono stati rappresentati dall'Avv.to Riccardo Bolognesi

Con sentenza pubblicata in data 10 agosto 2016, la Corte di Appello di Torino - per quanto qui interessa - in accoglimento dell'appello proposto da Telecom Italia Spa rigettò le domande proposte da Cristina Gatto Monticone, Sergio Fessia e Pierdomenico Medina, volte a far accertare "l'inefficacia" nei loro confronti del trasferimento del ramo d'azienda "Manutenzioni e Servizi Ambientali", intervenuto tra M.P. Facility Spa (poi MPSS s.p.a.) e Telecom. Con ordinanza n. 12632 del 2018, la Sesta Sezione civile di questa Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso per cassazione proposto dai soccombenti. Dopo aver "rilevato in fatto" che, "con sentenza depositata il 1°.8.2016, la Corte d'appello di Torino ha confermato la sentenza di primo grado", il Collegio decidente ha esaminato in diritto il primo motivo di ricorso, per avere la Corte di merito ritenuto che il silenzio da loro serbato nel periodo compreso tra il febbraio 2007 e il giugno 2012, unitamente all'avere essi reso le loro prestazioni lavorative in favore di MP FACILITY Spa, valesse a configurare il loro consenso alla cessione del ramo d'azienda". La Corte ha poi ritenuto che l'inammissibilità del primo motivo determinasse "l'assorbimento" di altri due motivi relativi ad altra lavoratrice. Per la revocazione di tale ordinanza hanno proposto ricorso Sergio Fessia, Cristina Gatto Monticone e Pierdomenico Medina, con unico motivo; ha resistito con controricorso Telecom Italia Spa; non hanno svolto attività difensiva H2H S.r.l., Roberta Demattè e Giuseppe Zanello. 

La Corte rigetta il ricorso per revocazione e condanna i ricorrenti al pagamento delle spese di lite liquidate in euro 4.500,00, oltre euro 200,00 per esborsi, accessori di legge e spese generali al 15%.