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La Corte rigetta il ricorso di Carlesso Attilio contro Banca d'Italia


Pubblicato il: 2/26/2021

Annunciata Cavarzere ha difeso Carlesso Attilio in un ricorso contro Banca d'Italia, assistita da Michele Cossa, Donato Messineo, Giuseppe Giovanni Napoletano..

Con provvedimento n.424 del 5.8.2014, notificato il 1.9.2014, la Banca d'Italia ha comminato ad Carlesso Attilio, ex consigliere di amministrazione di Veneto Banca S.c.p.a. ed ex presidente del comitato di remunerazione di Veneto Banca S.c.p.a., la complessiva sanzione pecuniaria di C 182.000, risultante dalla sommatoria delle seguenti sanzioni: C 78.000 per violazione del dovere di adeguata organizzazione dei controlli interni e inosservanza delle politiche in materia di remunerazione dei componenti del consiglio di amministrazione; C 52.000 per carenze nel processo di verifica e controllo del credito; C 52.000 per non corretta segnalazione all'organo di vigilanza di posizioni creditizie e perdite anomale. Il Carlesso proponeva opposizione avverso detto provvedimento, sollevando le seguenti censure: (1) tardività della contestazione e violazione dei termini per l'adozione del provvedimento sanzionatorio, perché gli illeciti sarebbero emersi già da una prima ispezione, conclusa dalla Banca d'Italia il 12.4.2013, e non invece -come ritenuto dall'organo ispettivo- dall'esito della seconda ispezione, conclusa il 9.8.2013; (2) violazione del principio del contraddittorio e confusione tra fase istruttoria e decisoria, perché gli accertamenti sarebbero stati svolti dal servizio ispettivo della Banca d'Italia, ovverosia dallo stesso soggetto che poi avrebbe deliberato l'irrogazione della sanzione, senza audizione del Carlesso; (3) duplicazione delle sanzioni, perché alcuni dei diversi rilievi sarebbero sostanzialmente coincidenti, in quanto relativi ai medesimi fatti; (4) infondatezza dei singoli addebiti contestati; (5) eccessività delle sanzioni irrogate.

Propone ricorso per la cassazione di detta decisione il Carlesso, affidandosi a quattro motivi.

La Corte rigetta il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento, in favore della parte controricorrente, delle spese del presente giudizio di legittimità, che liquida in C 7.500 di cui C 200 per esborsi, oltre spese generali nella misura del 15%, iva, cassa avvocati ed accessori come per legge.

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