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Il Consiglio di Stato respinge il ricorso


Pubblicato il: 3/1/2021

Macellaro Pasquale & C. S.r.l. è stata rappresentata nel contenzioso dagli avvocati Marcello Fortunato, Paolo Galante e Dario Gioia, il Comune di Vietri di Potenza dall'avvocato Loredana Bruno e la Regione Basilicata dall'avvocato Nicola Panetta.

La società Macellaro Pasquale & C S.r.l. (di seguito anche solo “la società Macellaro” o “l’appellante”), conduttrice di una cava di sedimenti carbonatici in località “Pedali” del Comune di Vietri di Potenza, di proprietà comunale, era autorizzata all’esercizio di cava, previo parere favorevole di compatibilità ambientale sul progetto presentato, con delibera di Giunta della Regione Basilicata n. 1105 del 1 luglio 2008, per la durata di dieci anni decorrente dalla data di effettivo inizio dell’attività estrattiva (avvenuto il 23 settembre 2009), con espressa previsione (nel punto 14 della citata delibera) che tale autorizzazione avrebbe potuto“essere prorogata su istanza degli interessati aventi diritto, previa verifica dei requisiti richiesti dalla legislazione vigente in materia di estrazione mineraria ed ambientale”.

Il progetto autorizzato dalla Regione prevedeva un volume complessivo di materiale da estrarre di 2.604.505 mc., di cui circa 114.000 mc. da riutilizzare per il ripristino della continuità morfologica nella fase di sistemazione finale della cava e 250.000 mc. annui per la vendita.

La società Macellaro Pasquale & C S.r.l. (di seguito anche solo “la società Macellaro” o “l’appellante”), conduttrice di una cava di sedimenti carbonatici in località “Pedali” del Comune di Vietri di Potenza, di proprietà comunale, era autorizzata all’esercizio di cava, previo parere favorevole di compatibilità ambientale sul progetto presentato, con delibera di Giunta della Regione Basilicata n. 1105 del 1 luglio 2008, per la durata di dieci anni decorrente dalla data di effettivo inizio dell’attività estrattiva (avvenuto il 23 settembre 2009), con espressa previsione (nel punto 14 della citata delibera) che tale autorizzazione avrebbe potuto“essere prorogata su istanza degli interessati aventi diritto, previa verifica dei requisiti richiesti dalla legislazione vigente in materia di estrazione mineraria ed ambientale”.

Il progetto autorizzato dalla Regione prevedeva un volume complessivo di materiale da estrarre di 2.604.505 mc., di cui circa 114.000 mc. da riutilizzare per il ripristino della continuità morfologica nella fase di sistemazione finale della cava e 250.000 mc. annui per la vendita.

Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quinta), definitivamente pronunciando sull'appello, come in epigrafe proposto, lo respinge. 

Condanna l’appellante Macellaro Pasquale & C. S.r.l. al pagamento delle spese di giudizio a favore del Comune di Vietri di Potenza e della Regione Basilicata che liquida forfettariamente in complessivi euro 4.000,00 (quattromila/00) per ciascuna parte, oltre oneri accessori se per legge dovuti.