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La società di Cartolarizzazione dei crediti e l'I.N.P.S. vincono in Cassazione


Pubblicato il: 3/2/2021

Finini Annibale è stato rappresentato e difeso dall'Avv.to Giuseppe Cimino.

La Corte d'appello di Torino ha confermato la sentenza del Tribunale di Verbania di inammissibilità dell'opposizione proposta da Annibale Finini, nella qualità di titolare della ditta Azzurra Investigazioni nei confronti dell'INPS e della SCCI S.p.A., in relazione all'avviso di addebito con il quale gli era stato ingiunto il pagamento di contributi evasi per il periodo agosto2007/febbraio 2012 e relative somme aggiuntive. 

La Corte territoriale ha ritenuto, in conformità alla pronunzia del primo giudice, l'avviso di addebito ritualmente notificato il 19.3.2014 nelle mani di "persona di famiglia"nella specie la madre del Finini non essendo richiesto l'ulteriore requisito della convivenza ,non espressamente richiamato dall'ad 139 cpc . Secondo la Corte risultava sufficiente l'esistenza di un vincolo di parentela o di affinità tale da giustificare la presunzione che la persona di famiglia avrebbe consegnato l'atto al destinatario, restando a carico di quest'ultimo l'onere di provare il carattere del tutto occasionale della presenza del consegnatario in casa propria senza che ,a tal fine ,potessero rilevare le sole certificazioni anagrafiche del familiare medesimo. .Avverso la sentenza ricorre in cassazione il Finini con due motivi. L'Istituto intimato ha depositato la sola procura speciale per la difesa in sede di udienza. 

Rigetta il ricorso e condanna il ricorrente a pagare le spese di lite liquidate in Euro 4.000,00,oltre 15% per spese generali ed accessori di legge, nonché Euro 200,00 per esborsi.

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