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La Corte di Cassazione si esprime a favore dell'Asl di Roma B


Pubblicato il: 2/23/2021

Nel procedimento Fico Paolo è stato rappresentato e difeso dall'Avv.to Antonio Puliatti.

Con sentenza n. 1560/2014, depositata il 27 gennaio 2015, la Corte di appello di Roma, in riforma della sentenza del Tribunale della medesima sede, ha respinto la domanda proposta nei confronti della ASL Roma B da Paolo Fico, titolare di incarico a tempo indeterminato di "continuità assistenziale" (già guardia medica), domanda diretta a conseguire - previo accertamento della violazione dell'Accordo collettivo nazionale 20/1/2005 e dell'Accordo integrativo della Regione Lazio 14/3/2006 - il riconoscimento del diritto ad un aumento del compenso orario nella misura del 50% in relazione al mancato rispetto, da parte dell'Azienda, del rapporto ottimale medico/residenti e alle maggiori prestazioni che ne erano derivate.

La Corte ha ritenuto che l'aumento richiesto non potesse trovare fondamento nella clausola dell'art. 36 dell'Accordo integrativo regionale concernente il fabbisogno di medici nelle zone disagiate, il presupposto dell'incremento rinvenendosi, in tale fattispecie, in una caratteristica oggettiva della zona e, in particolare, nella difficoltà di raggiungerla, che era situazione non suscettibile di applicazione al caso dello sfavorevole rapporto numerico fra popolazione e addetti alla guardia medica. Avverso detta sentenza ha proposto ricorso per cassazione il dott. Paolo Fico, con quattro motivi, cui ha resistito con controricorso l'Azienda Unità Sanitaria Roma "B".

La Corte rigetta il ricorso; condanna il ricorrente al pagamento delle spese del presente giudizio, liquidate in euro 200,00 per esborsi e in euro 3.500,00 per compenso professionale, oltre spese generali al 15% e accessori di legge.