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l'Agenzia delle entrate vince in Cassazione contro Sole di Sicilia S.p.a.


Pubblicato il: 11/26/2021

Nel procedimento la società Sole di Sicilia S.p.a. è stata rappresentata e difesa dall'Avv.to Rosario Calì.

A seguito di una verifica della Guardia di finanza - che traeva origine, a sua volta, da un precedente controllo nei confronti del fornitore e cliente Vini Com s.r.l. - l'Agenzia delle entrate notificò a Sole di Sicilia s.p.a., esercente l'attività di fabbricazione di vini, l'avviso di accertamento n. R3M030T00953, relativo all'anno d'imposta 2003, con il quale: a) recuperò a tassazione VIVA (pari a euro 457.368,00) sulle cessioni all'esportazione (per euro 2.286.842,53) effettuate, senza pagamento dell'imposta ai sensi dell'art. 8 del d.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633, a Vini Com s.r.I., a fronte di "dichiarazioni d'intenti" di tale società ritenute ideologicamente false; b) negò la deducibilità di costi, ai fini dell'IRPEG e dell'IRAP (per euro 960.030,70), e la detraibilità dell'IVA, ai fini di tale imposta (per euro 192.026,14), risultanti da fatture emesse dalla stessa Vini Com s.r.I., in quanto ritenute relative a operazioni soggettivamente inesistenti.

Avverso tale sentenza della CTR ricorre per cassazione l'Agenzia delle entrate, che affida il proprio ricorso, notificato il 16 gennaio 2015, a tre motivi. Sole di Sicilia s.p.a. resiste con controricorso.

La Corte accoglie il primo e il terzo motivo, assorbito il secondo, cassa la sentenza impugnata in relazione ai motivi accolti e rinvia alla Commissione tributaria regionale della Sicilia, in diversa composizione, cui demanda di provvedere anche sulle spese del giudizio di legittimità.

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