Il Consiglio di Stato respinge l'appello proposto da P-Sphera S.r.l.
Pubblicato il: 11/4/2021
Nel procedimento la società P-Sphera S.r.l. è stata rappresentata e difesa dagli avvocati Luciano Guerrini e Domenico Siciliano.
La società P-Sphera S.r.l. ha chiesto a questo Consiglio la riforma della sentenza del Tribunale amministrativo regionale per il Veneto, con la quale è stato respinto il ricorso introduttivo nonché i due ricorsi recanti motivi aggiunti proposti dalla suddetta società ai fini dell’annullamento di alcuni atti e provvedimenti.
La P-Sphera S.r.l. è una società concessionaria del servizio di radiodiffusione sonora a carattere locale su frequenze terrestri in tecnica analogica. Riferisce l’odierna società appellante che, dalla metà degli anni settanta l’Unione nazionale antigrandine (UNA), detentrice all’epoca del compendio della II Torricella Massimiliana in Verona, concedeva ad alcuni operatori radiotelevisivi, tra i quali la società San Bonifacio (dalla quale poi, la società P-Sphera acquistava la relativa concessione ministeriale), la possibilità di posizionare in tale sito gli apparati di trasmissione necessari alla diffusione dei programmi irradiati, collocandoli sia nell’edificio che nella adiacente area scoperta. Successivamente, nel 2010, l’Agenzia del demanio contattava la società P-Sphera chiedendo il pagamento della somma di € 31.605,85 a titolo di indennizzo per il posizionamento abusivo di antenne nella proprietà demaniale. Da tale richiesta P-Sphera, insieme ad altre emittenti televisive e radiofoniche avviava una trattativa con l’Agenzia del demanio al fine di addivenire ad una soluzione bonaria e nondimeno contestando l’entità, a loro dire sproporzionata, della pretesa economica avanzata dall’Agenzia.
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale, definitivamente pronunciando sull’appello, lo respinge. Condanna la società P-Sphera S.r.l. a rifondere le spese del grado di appello in favore dell’Agenzia del demanio, della Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza e del Comitato contro le antenne sulle Torricelle, liquidando complessivamente le stesse nella misura di € 3.000,00 in ragione di € 1.000,00 per ciascuna delle tre suindicate parti, oltre accessori come per legge.