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La Corte dichiara inammissibile il ricorso proposto nei confronti del Ministero dell'Economia e delle Finanze


Pubblicato il: 1/18/2022

Nel procedimento Stajano Raffaele, Raso Maria Elena, Coraggio Paolo e Rossi Luigi sono stati rappresentati dall'avv. Giovambattista Cucci, mentre il Ministero dell'Economia e delle Finanze è stato rappresentato dall'Avvocatura generale dello Stato.

Raffaele Stajano, Elena Maria Raso, Luigi Rossi e Paolo Coraggio hanno agito nei confronti del Ministero dell’Economica e delle Finanze (di seguito, MEF) esponendo di essere dirigenti pubblici o (il Raso) magistrati nominati, a norma della L. 146/1980, quali esperti tributari presso il Servizio Centrale degli Ispettori Tributari (di seguito SECIT) e rivendicando il proprio diritto al riconoscimento degli adeguamenti del trattamento economico onnicomprensivo e dell’indennità aggiuntiva spettanti per effetto del nuovo C.C.N.L. dell’Area 1 della dirigenza, al quale erano agganciati gli emolumenti dovuti ai componenti del SECIT.

La Corte d’Appello di Roma, riformando la sentenza di primo grado del Tribunale della stessa sede, ha rigettato la domanda dei ricorrenti; a sua volta questa S.C. ha rigettato il ricorso per cassazione proposto contro la pronuncia della Corte territoriale.

La Corte dichiara inammissibile il ricorso per revocazione e condanna i ricorrenti al pagamento in favore della controparte delle spese del giudizio di legittimità, che liquida in euro 5.000,00 per compensi, oltre spese prenotate a debito.