Comune di Trieste vince al Consiglio di Stato
Pubblicato il: 12/14/2021
L'avvocato Carmine Pullano ha affiancato i ricorrenti nel procedimento contro il Comune di Trieste, difeso dagli avvocati Maritza Filipuzzi, Aldo Fontanelli e Valentina Frezza.
Paolo Eva ed Emanuela Lain proponevano ricorso avverso la sentenza n. 108/2020 con cui il TAR del Friuli Venezia Giulia aveva rigettato il ricorso contro il provvedimento del comune di Trieste del 06/08/2018, il provvedimento del comune di Trieste del 06/08/2018, con cui era stata l’agibilità relativamente al solo “ente 2” di Salita di Contovello n. 49/2, nonché di ogni altro atto inerente, presupposto e conseguente.
Gli appellanti sono proprietari dell’unità immobiliare sita a Trieste. Gli stessi riferiscono che, nel giugno del 2012, avevano deciso di arredare il vano al piano scantinato con dei mobili da cucina collegandoli agli impianti, già esistenti, di acqua calda e fredda, mantenendo l’originario angolo cottura (il vano cucina) al piano terra (intermedio).
In data 06/04/2016 veniva effettuato un sopralluogo presso l’abitazione dei ricorrenti da parte degli agenti comunali, a cui seguiva la nota del 19/10/2016, con cui il comune di Trieste assegnava il termine di 60 gg per collocare (i mobili) della cucina al piano soprastante. In riscontro a tale nota, gli appellanti formulavano istanza di autotutela, affermando l’insussistenza di alcun intervento abusivo.
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Sesta) ha respinto l’appello e condannato gli appellanti alla refusione delle spese di lite in favore del Comune, che si liquidano in €3.000, oltre accessori come per legge.