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Il Consiglio di Stato respinge il ricorso di Giuseppina Lisita.


Pubblicato il: 1/4/2022

Giuseppina Lisita è stata rappresentata nel contenzioso dagli avvocati Alfredo Messina e Laura Messina mentre il Comune di Ercolano è stato difeso dall'avvocato Nicola Mainelli.

Con ricorso in appello n. R.g. 4147/2020 la signora Giuseppina Lisita ha chiesto a questo Consiglio la riforma della sentenza del Tribunale amministrativo regionale per la Campania, Sez. III, 9 marzo 2020 n. 1035, con la quale è stato in parte respinto e in parte dichiarato improcedibile il ricorso (R.g. n. 4840/2017), accompagnato da motivi aggiunti, proposto dalla predetta ai fini dell’annullamento dei seguenti atti e provvedimenti: (con il ricorso introduttivo) a) dell'ordinanza dirigenziale n. 31 del 18 settembre 2017 di ingiunzione a demolire opere abusivamente realizzate; b) della relazione dei Carabinieri e del tecnico comunale del 6 aprile 2017 recepita per relationem nell’atto impugnato; (con il primo ricorso recante motivi aggiunti) c) del silenzio rigetto, ai sensi dell’art. 36 d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 sull'istanza di accertamento di conformità prot. n. 62696 del 18 dicembre 2017; (con il secondo ricorso recante motivi aggiunti) d) del provvedimento prot. n. 16658 del 19 marzo 2019 col quale il Responsabile dell'Ufficio paesaggio ha dichiarato non accoglibile l'istanza di sanatoria prot. n. 62696 del 18 dicembre 2017; e) del preavviso di diniego ex art. 10-bis l. 7 agosto 1990, n. 241 prot. n. 52382 del 24 settembre 2018; f) dei presupposti pareri della Commissione edilizia e dalla Commissione locale del 27 giugno 2018, trascritti nel suindicato preavviso di diniego. 

Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Sesta), definitivamente pronunciando sull’appello (n. R.g. 4147/2020), come indicato in epigrafe, lo respinge e, per l’effetto, conferma la sentenza del Tribunale amministrativo regionale per la Campania, Sez. III, 9 marzo 2020 n. 1035, con la quale è stato in parte respinto e in parte dichiarato improcedibile il ricorso (R.g. n. 4840/2017) proposto in primo grado (con motivi aggiunti).