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La Corte respinge il ricorso di La Malfa Giampaolo contro Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi


Pubblicato il: 3/29/2022

La Malfa Giampaolo è stato rappresentato da Vincenzo Sparano. Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi è stata rappresentata e difesa dall' avvocato Paolo Stolzi.

Con sentenza n. 205/2020, pubblicata il 25 giugno 2020, la Corte di appello di Firenze ha confermato la sentenza di primo grado, con la quale il Tribunale della medesima sede aveva ritenuto legittimo il licenziamento senza preavviso irrogato, in data 11/11/2013, dall'Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi al medico psichiatra dott. Giampaolo La Malfa per avere lo stesso intrattenuto con una paziente un rapporto estraneo a quello normale tra medico e paziente, in quanto accompagnato dalla ricerca di una relazione di natura sessuale, così ponendo in essere, anche tenuto conto dell'evidente squilibrio di posizioni che caratterizza la relazione professionale di tipo psichiatrico, una condotta di gravità tale da non consentire la prosecuzione neppure provvisoria del rapporto.

La Corte di appello ha ritenuto provata la condotta oggetto di contestazione, anche con riguardo al contenuto erotico delle comunicazioni intercorse, e condiviso la valutazione di gravità già espressa dal giudice di primo grado; in particolare, ha escluso che la condotta contestata potesse qualificarsi esclusivamente come molestie personali anche a carattere sessuale, con conseguente applicabilità della sanzione conservativa della sospensione dal servizio con privazione della retribuzione fino ad un massimo di sei mesi, secondo la previsione di cui all'art. 8, comma 8, lettera M) del C.C.N.L. Area della Dirigenza MedicoVeterinaria del Servizio Sanitario Nazionale, con ciò disattendendo la tesi dell'appellante per la quale la disposizione citata non dovrebbe essere limitata alla relazione fra medici colleghi di lavoro o fra medici e soggetti terzi che non siano pazienti.

Avverso detta sentenza ha proposto ricorso per cassazione il La Malfa con unico motivo, assistito da memoria, cui ha resistito l'Azienda con controricorso, assistito anch'esso da memoria.

Il Procuratore Generale ha depositato le proprie conclusioni, chiedendo che il ricorso venga dichiarato inammissibile o comunque respinto.