La Corte di Cassazione rigetta il ricorso presentato dall'Agenzie delle Entrate
Pubblicato il: 11/1/2022
Delta S.p.A. e Carfin Italia S.p.A. sono state rappresentate dall'Avv.to Silvio Di Castro.
Le società Delta S.p.A. e Carifin Italia S.p.A. avevano aderito, la prima in qualità di consolidante, la seconda in qualità di consolidata, alla tassazione di gruppo. Con riferimento all’anno d’imposta 2005 la Direzione Regionale dell’Emilia – Romagna, Ufficio Grandi Contribuenti, notificò a ciascuna società l’avviso di accertamento con il quale contestò che la consolidata avesse illegittimamente dedotto per detta annualità l’importo di euro 2.028.735,94 per svalutazione crediti, ritenendo che i crediti relativi a concessione di finanziamenti dietro cessioni del quinto dello stipendio, essendo coperti da garanzia assicurativa, dovevano ritenersi esclusi dal plafond per il calcolo forfettario di cui alla predetta disposizione.
La dichiarazione modello CNM 2006 per l’anno d’imposta 2005 presentata dalla Delta S.p.A. in qualità di consolidante, elevando il reddito complessivo globale da euro 33.531.070,00 ad euro 37.823.857,00. Gli avvisi di accertamento dopo essere stati impugnati e rigettati impugnati dinanzi alla Commissione tributaria provinciale (CTP) di Bologna, vengono proposti dinanzi alla Corte di Cassazione.
La Corte, rigetta il ricorso e condanna la ricorrente al pagamento in favore delle controricorrenti delle spese del giudizio di legittimità, che liquida in euro 10.000,00 per compensi, oltre rimborso spese forfettarie nella misura del 15%, euro 200,00 per esborsi ed accessori di legge.