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Il Consiglio di Stato respinge il ricorso presentato da Giuliano Paolucci


Pubblicato il: 11/24/2022

Gianpaolo Polucci è stato rappresentato dall'Avv.to Carlo Francesco Glinni; Il Comune di Potenza è stato rappresentato dall'Avv.to Maria Rosa Zaccardo.

L'oggetto del contenzioso ha origine in data 4 luglio 2014, ove il sig. Giuliano Paolucci presentava al Comune di Potenza una SCIA per l’apertura del ristorante “Let’s Groove”, nel locale posto al secondo piano dell’edificio condominiale sito in Via del Gallitello n. 84. Tuttavia, il Nucleo Commerciale della Polizia Municipale di Potenza effettuava un sopralluogo, accertando l’assenza dei requisiti di sorvegliabilità esterna; alla luce dei controlli veniva rilevato che ’ingresso al piano terra non dava accesso unico e diretto al pubblico esercizio, in quanto, oltre alle scale ed all’ascensore, vi erano “due porte d’accesso ad altri vani" e che l’altro accesso, raggiungibile sia dalla rampa che dal piazzale esterno, costeggiava la parte laterale dell’immobile, consentendo di giungere al locale tramite le medesime scale e lo stesso ascensore, non potendo essere utilizzata la porta del locale non aperta al pubblico, ubicata frontalmente a questo secondo ingresso e posta al di sopra di una piccola scalinata. Di conseguenza, il Dirigente del SUAP comunicava a Giuliano Paolucci l’avvio del procedimento finalizzato all’annullamento degli effetti della SCIA.

Il Paolucci rinnovava comunque la richiesta di archiviazione del procedimento, mentre i predetti consulenti, comunicando al Comune di rinunciare all’incarico, atteso che i lavori progettati non erano “stati effettuati e tanto meno iniziati per motivazioni riguardanti esclusivamente la volontà del committente”. Il Responsabile del Nucleo Commerciale della Polizia Municipale comunicava al SUAP che le opere, indicate nella SCIA integrativa, non erano state eseguite. Pertanto, il Dirigente del SUAP dichiarava, statuendo il divieto di prosecuzione dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande.

Giuliano Paolucci impugnava il suddetto provvedimento dinanzi al Tribunale amministrativo regionale per la Basilicata, ove chiedeva, la condanna del Comune di Potenza al risarcimento in via principale, dei danni derivanti dall’illegittimità dell’impugnato provvedimento ed in via subordinata, in caso di mancato annullamento del provvedimento, dei danni derivanti dalla lesione dell’affidamento legittimo per la violazione del principio di lealtà e di correttezza.

Alla luce dei motivi presentati, il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale, respinge il ricorso.

Condanna Giuliano Paolucci al pagamento delle spese di lite del grado di giudizio a favore del Comune di Potenza, liquidate nella misura di euro 3.000,00, oltre accessori di legge se dovuti.