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Attività produttiva in zona impropria. Respinto l'appello della Simens Alimentare S.r.l.


Pubblicato il: 1/10/2023

Nel procedimento la Simens Alimentare S.r.l. è assistita dagli avvocati Natalia Paoletti e Raffaella Rampazzo. Il Comune di San Martino di Lupari è difesa dall'avvocato Diego Signor.

Il Consiglio di Stato si pronuncia in merito al ricorso avanzato da Simens Alimentare S.r.l. per la riforma della sentenza del TAR Veneto n. 01006/2017.

La ricorrente è proprietaria nel Comune di San Martino di Lupari di un ampio complesso edilizio con destinazione industriale, utilizzato per la produzione di conserve alimentari ed ittiche.

Con il primo motivo di ricorso viene contestata la sentenza del TAR, nella parte in cui ha dichiarato la cessazione della materia del contendere del ricorso introduttivo, avente ad oggetto l'annullamento delle ordinanze di sospensione dei lavori e di demolizione. La società evidenzia come con tali ricorsi fosse formulata domanda di risarcimento del danno. Viene altresì contestato il capo della sentenza che ha ritenuto decaduto il permesso di costruire, in virtù del fatto che la società non aveva chiesto proroga dei termini di efficacia del titolo.

Riguardo il primo motivo di ricorso viene evidenziato come la domanda di risarcimento sia stata respinta in quanto ritenuta inconfigurabile l'ingiustizia del danno patito dalla parte ricorrente. Per quanto concerne il secondo motivo relativo alla decadenza del permesso di costruzione, viene sottolineato come l'identificazione dell'ampliamento quale attività insalubre in quanto adiacente a zone residenziali ha, de facto, statuito sul procedimento di costruzione già in corso. A tal proposito, in virtù di dette integrazioni, non sono valutabili le SCIA presentate dall'appellante in riforma del piano di costruzione.

Il Consiglio di Stato, visto quanto precede, respinge il ricorso confermando la pronuncia emessa in prime cure e compensando le spese di giudizio.