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Confermato il contributo statale. Respinto l'appello avanzato dal MISE.


Pubblicato il: 1/13/2023

Nel procedimento la società Futura S.r.l. è assistita dagli avvocati Gerardo Pedota e Giuseppe Buscicchio.

Lo Stato (MISE, CDP e PdCdM) avanza ricorso contro la società Futura S.r.l. e la Regione Basilicata, per la riforma della sentenza del TAR Basilicata n. 812/2013, concernente l'errore materiale in relazione all'ordinanza cautelare del 21 maggio 2014 n. 2079.

Con ricorso proposto innanzi al TAR (accolto), la resistente invocava l'annullamento del decreto n. 1802 di revoca del contributo di 1.325.383,34 concessole nell’ambito del contratto d’area per le aree industriali della Provincia di Potenza del 19 luglio 1999 e il recupero delle somme in concreto erogate oltre interessi legali maggiorati di 5 punti percentuali.

Avverso a detta pronuncia viene avanzato appello sollevando i seguenti elementi di doglianza: errore di qualificazione del potere di revoca esercitato dall'autorità quale atto discrezionale; legittimità della revoca considerata l'assenza dell'inizio di attività della resistente.

Il Consiglio di Stato, respingendo l'appello, evidenzia come la natura giuridica del potere di revoca dei contributi ex art. 12. D.M. 320/2000, che è lo stesso giudice di primo grado a ritenere che la norma in questione elenchi una serie di casi al ricorrere dei cui presupposti la revoca del contributo si presenta come vincolata. E da ciò si ricava la non necessità di dimostrare l’imputabilità in capo al beneficiario del venir meno dei requisiti di legge, come la non necessità di motivare in relazione all’interesse pubblico all’emanazione del provvedimento di recupero dei contributi erogati.