Valle Valente nel contenzioso tributario in materia di imposta di registro
Pubblicato il: 3/5/2023
Nel contenzioso, la società Valle Valente s.r.l. è affiancata dall'avvocato Giuseppe Natola.
La società Valle Valente s.r.l. ha avanzato ricorso avverso la sentenza della CTR Lazio n. 2747/22/15.
Propone due motivi di ricorso per la cassazione della sentenza, con la quale la commissione tributaria regionale, riuniti gli appelli proposti dalle parti contraenti, ha ritenuto legittimo, nel limite di 1.000.000 di euro, l’avviso di accertamento alla società notificato per maggiore imposta di registro ed ipocatastale sull’atto notarile 18.12.2008; atto con il quale la società ricorrente aveva venduto alla Gestifuel srl un terreno agricolo di mq.15.000 al valore dichiarato di euro 307.000, rettificato con l’avviso in questione in euro 1.700.000.
Gli appelli riuniti erano stati proposti sia dall’ Agenzia delle Entrate avverso le sentenze Commissione Tributaria Provinciale Roma nn. 515 e 517/33/13 (di identico contenuto) che avevano annullato in toto l’avviso reputando congruo il valore dichiarato in atto, sia dall’acquirente Gestifuel srl avverso la sentenza Commissione Tributaria Provinciale Roma n. 8303/10/14 che aveva invece ritenuto legittimo lo stesso avviso, seppure nel suddetto limite di 1.000.000 di euro.
La commissione tributaria regionale, nella sentenza impugnata, ha osservato che: il terreno in questione, sebbene ancora qualificato come agricolo dal CDU al momento dell’atto, fruiva in questo momento di una concreta potenzialità edificatoria, non solo perché già oggetto di un permesso per costruire un impianto di distribuzione di carburante, ma anche e soprattutto perché fatto poco dopo oggetto, su impulso dell'acquirente per conto di Eurospin spa, di autorizzazione a variante per la costruzione di due fabbricati della superficie di 1.119,30 mq, destinati a supermercato;
Infatti il 2 febbraio 2009 l'acquirente Gestifuel srl aveva venduto lo stesso terreno ad Eurospin spa al prezzo di euro 1.700.000 (lo stesso poi posto dall’Agenzia delle Entrate, in esito a sopralluogo e stima UTE, a base dell’avviso); ciò rendeva evidente che già al momento dell'atto tassato il terreno doveva essere apprezzato per le sue concrete prospettive edificatorie suscettibili di formazione progressiva, e questa circostanza doveva essere ben nota alle parti anche visto l'ambiente ristretto (Guidonia Montecelio) nel quale l'operazione era stata realizzata; purtuttavia andava confermato il valore mediano di un milione di euro, così come stabilito nella citata sentenza Commissione Tributaria Provinciale Roma n. 8303/10/14.
La Corte di Cassazione, pronunciandosi sul ricorso, lo rigetta. Condanna parte ricorrente alla rifusione delle spese del presente giudizio di legittimità, che liquida in euro 7.600,00, oltre spese prenotate a debito.