Accolto il ricorso avanzato da Sarubbi
Pubblicato il: 1/20/2023
Nel procedimento, Palazzo Gattini S.r.l. è affiancato dall'avvocato Loredana Manicone.
Con sentenza n. 176 depositata l’11.10.2019, la Corte di appello di Potenza, in riforma della sentenza del Tribunale di Matera, in sede di opposizione ex art. 1, comma 57, della legge n. 92 del 2012, ha respinto la domanda di annullamento del licenziamento per giustificato motivo oggettivo intimato dalla società Palazzo Gattini s.r.l. con lettera del 31.12.2017 a Daniela Sarubbi, addetta a mansioni di estetista con orario part time pari a 24 ore settimanali, per esigenza di ridurre i costi di gestione e necessità di procedere alla riorganizzazione dell’azienda.
La Corte, esaminato preliminarmente il profilo della sussistenza di un giustificato motivo oggettivo rispetto alla dedotta ritorsività del recesso, ha ritenuto sussistente la ragione organizzativa addotta dalla società, posto che l’istruttoria condotta ha dimostrato il calo dei ricavi nell’anno 2017 (con proseguimento negativo, in linea tendenziale, anche per il primo semestre 2018), con incidenza di circa il 10% sul fatturato complessivo, l’incremento dei costi del personale e l’attuazione di nuove assunzioni nel periodo precedente il licenziamento (dicembre 2016 per l’apprendista Cifarelli e aprile 2017 per le lavoratrici Mastromarino e Grande) era spiegabile sia con la mancata manifestazione della crisi aziendale sia con l’esigenza di sopperire all’assenza della Sarubbi (rientrata a settembre 2017 da un periodo di astensione per maternità); ha aggiunto che la scelta di licenziare la Sarubbi rispetto ad altre lavoratrici, a parità di carichi di famiglia e di qualifica professionale, appariva corretta e rispettosa dei principi di buona fede e correttezza, a fronte del minor monte ore di lavoro svolto dalla stessa rispetto alle colleghe.
Per la cassazione di tale sentenza la lavoratrice ha proposto ricorso affidato a un motivo, illustrato da memoria. La società resiste con controricorso.
La Corte accoglie il ricorso, cassa la sentenza impugnata e rinvia alla Corte di appello di Salerno, che provvederà altresì alle spese del presente giudizio di legittimità.