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Accolto l'appello della Mancusi Group contro il Comune di Potenza


Pubblicato il: 4/14/2023

Nel contenzioso, Mancusi Group S.r.l. è affiancata dagli avvocati Raffaele De Bonis e Rocco De Bonis; il Comune di Potenza è difeso dall'avvocato Maria Rosa Zaccardo.

La società Mancusi Group S.r.l. ha avanzato ricorso per la riforma della sentenza n. 535/2017 del TAR Basilicata.

La Mancusi Group s.r.l. è proprietaria di alcuni terreni siti nel Comune di Potenza che sono stati occupati dal Comune per la costruzione di strade ed opere connesse.

La Società ha proposto un’azione civile innanzi al Tribunale di Potenza per ottenere il risarcimento dei danni da occupazione acquisitiva. Il Tribunale, con sentenza 25 gennaio 2003, n. 59, ha declinato la giurisdizione, rilevando che, venendo in rilievo un comportamento espressione di potere pubblico, la giurisdizione è del giudice amministrativo.

Il Tribunale amministrativo, con sentenza 28 luglio 2017, n. 535, ha rigettato il ricorso. In particolare, ha ritenuto che non potesse trovare accoglimento la domanda di risarcimento del danno da occupazione acquisitiva in quanto tale istituto deve ritenersi contrario alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Si è, inoltre, affermato che non potevano essere prese in considerazione le «domande alternative proposte con memoria depositata il 5 novembre 2016 relative alla applicazione dell’art. 42-bis del decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità). Ciò in quanto dette richieste alternative sono state ritenute inammissibili, configurando domande nuove che avrebbero imposto la proposizione di un ricorso per motivi aggiunti e non una semplice memoria non notificata.

La Società ha proposto appello.

Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, Sezione Quarta, definitivamente pronunciando: accoglie l’appello proposto con il ricorso indicato in epigrafe e, per l’effetto, in riforma della sentenza impugnata, condanna il Comune resistente ad adottare il provvedimento indicato in motivazione; dichiara integralmente compensate tra le parti le spese del doppio grado di giudizio.