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Inammissibile il ricorso dell'Olimpica Roma per la concessione dell'impianto sportivo capitolino


Pubblicato il: 6/23/2023

Nel procedimento, la SSD Olimpica Roma S.r.l. è affiancata dagli avvocati Fabrizio Giovanni Pollari Maglietta e Matteo Di Raimondo; Roma Capitale è difesa dall'avvocato Antonio Ciavarella.

La Società Sportiva Dilettantistica Olimpica Roma S.r.l. ha proposto ricorso per la revocazione, ai sensi dell'art. 92, comma 3, c.p.a., e dell'art. 395, n. 4, c.p.a., della sentenza del Consiglio di Stato, Sezione Quinta, 20 luglio 2022, n. 6391.

Detta sentenza ha respinto l’appello proposto dalla ricorrente per la riforma della sentenza del Tar Lazio n. 10708 del 2015, che aveva definito il giudizio di annullamento, tra gli altri atti e provvedimenti, della determinazione dirigenziale prot. n. EA/210/2013 dell'11 giugno 2013, adottata dal Dipartimento Sport di Roma Capitale, a firma del Direttore, Dott. Daniele D'Andrea.

Con tale provvedimento venivano disposte “la decadenza-revoca della Società Sportiva Dilettantistica Olimpica Roma s.r.l. (già Cisco s.r.l.) dalla concessione dell'impianto sportivo di proprietà capitolina sito in Roma via degli Olimpionici n. 71”, nonché l'intimazione al rilascio immediato dell'immobile in oggetto.

Per la ricorrente la impugnata sentenza del Consiglio di Stato n. 6391 del 2022 è afflitta da tre distinti errori di fatto revocatorio, che avrebbero portato il Giudice ad esprimere una valutazione errata sull’unica questione.

Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quinta), definitivamente pronunciando sul ricorso per revocazione, come in epigrafe proposto, lo dichiara inammissibile.