Respinto l'appello di Angelina S.r.l. contro l'amministrazione provinciale di Vicenza
Pubblicato il: 8/24/2023
Nella vertenza, la società Angelina S.r.l. è affiancata dagli avvocati Stefano Gattamelata, Luca Graldi e Gianluca Ghirigatto; l'Amministrazione Provinciale di Vicenza è difesa dagli avvocati Paolo Balzani, Maria Elena Tranfaglia, Federica Castegnaro e Ilaria Bolzon.
La società Angelina S.r.l. ha avanzato ricorso per la riforma della sentenza del TAR Veneto n. 872/2017.
Giunge alla decisione del Consiglio di Stato l’appello proposto dalla società Damo s.r.l. (cui è successivamente succeduta la società Angelina s.r.l., che ha incorporato mediante fusione l’originaria appellante) avverso la sentenza del T.a.r. per il Veneto n. 872 del 2 ottobre 2017.
L’oggetto dell’odierna controversia è la domanda di risarcimento del danno proposta dalla società Conceria Tezze s.r.l. che gestiva, prima della società Damo s.r.l., l’azienda di conceria di pelli, ubicata nel territorio del Comune di Arzignano (VI), e che lamentava di essere stata pregiudicata dal provvedimento n. prot. 36-829/AMB del 1 giugno 2007, emesso dalla Provincia di Vicenza, che avrebbe autorizzato l’attività esercitata, limitandone tuttavia la capacità produttiva ed escludendo l’autorizzazione a gestire la linea di rifinizione delle pelli conciate.
Con il ricorso notificato il 13 gennaio 2016 e depositato il 28 gennaio 2016, l’impresa ha proposto il giudizio n.r.g. 110/2016, innanzi al T.a.r. per il Veneto, domandando il risarcimento dei danni scaturenti dal provvedimento annullato. Si è costituita in giudizio la Provincia di Vicenza, domandando il rigetto del ricorso.
Con la sentenza n. 872/2017, il T.a.r. ha respinto la domanda di risarcimento del danno e ha compensato le spese del giudizio.
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quarta), definitivamente pronunciando sull’appello n.r.g. 1009/2018, lo respinge. Condanna l’appellante alla rifusione, in favore dell’Amministrazione provinciale di Vicenza, delle spese del giudizio che liquida in euro 6.000,00 (seimila/00), oltre agli accessori di legge (I.V.A., C.P.A. e rimborso spese generali al 15%).

