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Il CdS conferma a Sicurezza e Ambiente la concessione del servizio di ripristino delle condizioni di sicurezza stradale della Provincia di Brescia


Pubblicato il: 8/30/2023

Nel procedimento lo studio Clarizia & Associati ha affiancato con successo la società Sicurezza e Ambiente S.p.A.; la ricorrente è affiancata dall'avvocato Andrea Stefanelli; mentre la Provincia di Brescia è difesa dagli avvocati Magda Poli e Raffaella Rizzardi.

Il Consiglio di Stato ha confermato l’aggiudicazione dell’affidamento in concessione del “servizio di ripristino delle condizioni di sicurezza stradale e reintegro delle matrici ambientali lungo la rete viaria di competenza della Provincia di Brescia in caso di sinistro” alla Sicurezza & Ambiente S.p.a., società leader del Mercato, difesa dagli avv.ti Paolo Clarizia e Giovanni La Fauci.

La società Sicurezza & Ambiente S.p.a. veniva ammessa e risultava poi aggiudicataria della procedura de qua con 76,40 punti, seguita dalla “Zini”, con 69,94 punti. Avverso tale affidamento insorgeva l’odierna appellante, sollevando tre diversi motivi di ricorso.

In particolare, secondo i Giudici di Palazzo Spada la situazione di conflitto di interesse, rilevante ai sensi dell’art. 80 comma 5 lett. d), d.lgs. n. 50/2016 (il Codice dei contratti pubblici previgente), afferisce al particolare legame fra l’operatore economico partecipante alla procedura evidenziale ed il personale della stazione appaltante o il prestatore di servizi chiamato ad intervenire nello svolgimento della medesima procedura per conto della stazione appaltante ed in grado di influire sulle relative risultanze.

In tale prospettiva sono state valorizzate le Linee Guida dell’ANAC n. 15 in materia di "Individuazione e gestione dei conflitti di interesse nelle procedure di affidamento di contratti pubblici", approvate con Delib. del 5 giugno 2019, precisano che l'interferenza tra la sfera istituzionale e quella personale del funzionario pubblico si verifica quando decisioni che richiedono imparzialità di giudizio siano adottate da un soggetto che abbia, anche solo potenzialmente, interessi privati in contrasto con l'interesse pubblico.

Del resto già con il parere del Consiglio di Stato relativo alle citate linee guida (Sezione Consultiva per gli Atti Normativi, Adunanza di Sezione del 31 gennaio 2019,n. 667) era stato chiarito che il conflitto di interessi va qualificato come "una condizione giuridica che si verifica quando, all'interno di una pubblica amministrazione, lo svolgimento di una determinata attività sia affidato ad un funzionario che sia contestualmente titolare di interessi personali o di terzi, la cui eventuale soddisfazione implichi necessariamente una riduzione del soddisfacimento dell'interesse funzionalizzato. Operare in conflitto di interessi significa agire nonostante sussista una situazione del genere e, quindi, sorge l’obbligo del dipendente di informare l'Amministrazione e di astenersi".

Particolarmente interessante sono le considerazioni relative alle c.d. situazioni di “potenziale conflitto” identificate in quelle che, per loro natura, pur non costituendo allo stato una delle situazioni tipizzate, siano destinate ad evolvere in un conflitto tipizzato, ovvero in “quelle situazioni le quali possano per sé favorire l’insorgere di un rapporto di favore o comunque di non indipendenza e imparzialità in relazione a rapporti pregressi, solo però se inquadrabili per sé nelle categorie dei conflitti tipizzati”.”