Respinto il ricorso di Minerva Soc.Coop. per la gestioni degli asili nido nel Comune di Latina
Pubblicato il: 9/12/2023
Nella vertenza, Minerva Società Cooperativa Sociale ed Integrata a R.L. Onlus è affiancata dall'avvocato Giovanni Fusco; il Comune di Latina è difeso dall'avvocato Francesco Paolo Cavalcanti.
La Minerva Società Cooperativa Sociale ed Integrata a R.L. Onlus ha avanzato ricorso per la riforma della sentenza del TAR Lazio n. 561/2016.
Con provvedimento del 7 settembre 2012 il Comune di Latina ha affidato alla Minerva Società Cooperativa Sociale ed Integrata a r.l. Onlus la gestione degli asili nido comunali per l’anno 2012-2013, con inizio del servizio previsto a partire dal 10 settembre 2012.
Peraltro, constatato il mancato inizio del servizio nella data fissata, il Comune diffidava la cooperativa «a dare inizio al regolare svolgimento delle attività degli Asili Nido a partire dalla giornata di domani 11 settembre 2012, previa comunicazione al Servizio Politiche Sociali dell’elenco nominativo del personale utilizzato, nonché di quello adibito alle sostituzioni, con indicazione dei titoli professionali posseduti, garantendo il rispetto del monte ore del personale educativo indicato in sede di offerta pari a 187,50 ore».
Ritenuto che la cooperativa non avesse adempiuto alla diffida, l’amministrazione comunale – con provvedimento dell’11 settembre 2012 – ha disposto la revoca dell’aggiudicazione del servizio di gestione degli asili nido comunali di Via Budapest e di Via Aniene.
Con ricorso al Tribunale amministrativo regionale per il Lazio, seziona staccata di Latina, la società cooperativa ha chiesto il risarcimento del danno ingiusto cagionato dalla revoca dell’aggiudicazione, deducendo – quanto alla illegittimità del provvedimento – la violazione dell’art. 5, parte seconda, della lettera di invito, secondo cui – successivamente all’affidamento - il Comune si sarebbe potuto avvalere del potere di revocare l’aggiudicazione unicamente in due casi specifici, ai quali non sarebbero riconducibili i motivi addotti dal Comune nel caso di specie.
Con sentenza del 19 settembre 2016, n. 561, il T.a.r. ha respinto il ricorso ritenendo infondate tutte le censure.
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quinta), definitivamente pronunciando sull'appello, come in epigrafe proposto, lo respinge.