Respinto il ricorso di D&C S.r.l. in materia di concessioni edilizie per stabilimenti balneari
Pubblicato il: 10/23/2023
Nel contenzioso, D&C S.r.l. Unipersonale è affiancata dall'avvocato Tonino Cellini; il Comune di Martinsicuro è difeso dall'avvocato Camillo Orlando.
Il Comune di Martinsicuro ha rilasciato alla ditta “Grilli Anna Maria” la concessione edilizia n. 89/2001 per la realizzazione di uno stabilimento balneare sull’arenile di Martinsicuro. Nel 2002 è stata costituita la Società unipersonale D.&C. s.r.l., con lo scopo di gestire attività commerciali nella stessa area. Nello stesso anno tale Società ha acquistato dalla ditta “Grilli Anna Maria” l’area oggetto della concessione edilizia. Tuttavia, nel 2004, l’Amministrazione ha annullato le concessioni edilizie rilasciate per la realizzazione di stabilimenti balneari, tra cui anche quella della D.&C. s.r.l.
Alcuni dei provvedimenti di annullamento in autotutela sono stati impugnati ed annullati dal Giudice amministrativo, con le sentenze n. 1442/2004, n. 1443/2004, n. 133/2005, n. 1556/2005 e n. 1489/2005. L’Amministrazione ha, allora, deciso di annullare in autotutela anche gli altri provvedimenti, tra cui quello relativo alla ditta “Grilli Anna Maria”.
In data 2.2.2006 la Società ha inviato, inoltre, la comunicazione di inizio lavori. Tuttavia, in data 7.3.2006 il Comune ha ordinato la demolizione di opere ritenute abusive, in quanto eseguite con materiali difformi rispetto a quelli previsti dal progetto e dalle N.T.A. del P.R.G., inviando il provvedimento alla Procura della Repubblica che, in data 10.3.2006, ha ottenuto il sequestro preventivo dell’intera area. Con sentenza n. 894/2011 il Tribunale di Teramo ha assolto gli imputati ritenendo il fatto non sussistente e disponendo il dissequestro dell’area.
La Società ha richiesto una nuova variante in corso d’opera per la realizzazione dello stabilimento balneare, e, in data 28.4.2008, ha chiesto l’autorizzazione doganale alla competente Autorità, ottenuta dopo il dissequestro dell’opera. L’Amministrazione comunale ha, invece, respinto l’istanza di variante in corso d’opera - variante in sanatoria alla concessione edilizia n. 89/01 per la realizzazione di una struttura turistica destinata a stabilimento balenare. La Società ha, quindi, adito il T.A.R. per l’Abruzzo che, con sentenza n. 301/2016, ha accolto il ricorso annullando il provvedimento comunale. In data 11.3.2019 l’Amministrazione comunale ha, quindi, rilasciato il provvedimento di accertamento di conformità.
La Società ha, quindi, adito il T.A.R. formulando domanda di risarcimento del danno derivante dal diniego della richiesta di variante al permesso di costruire, annullato dal T.A.R. per l’Abruzzo, evidenziando la sussistenza dei presupposti di cui all’art. 2043 c.c. e chiedendo di condannare il Comune all’importo pari ad euro 1.030.000,00. Il T.A.R. ha respinto il ricorso.
La Società ha proposto appello.
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Sesta), definitivamente pronunciando sull'appello, come in epigrafe proposto, lo respinge. Condanna D.&C. s.r.l. unipersonale a rifondere al Comune di Martinsicuro le spese di lite del presente grado di giudizio che liquida in euro 4.000,00 (quattromila/00), oltre accessori di legge.