La Corte di Cassazione riconosce il diritto d'autore di Piaggio sul design della Vespa
Pubblicato il: 12/5/2023
Nel contenzioso in Cassazione, Piaggio è affiancata dallo Studio Sena & Partners.
La Corte di Cassazione, con sentenza pubblicata in data 28 novembre 2023, ha definitivamente statuito che la forma della Vespa, il modello di motociclo prodotto dalla Piaggio fin dal 1946, presenta i requisiti richiesti dall’art. 2 n. 10 della legge sul diritto d’autore per essere considerata un’opera dell’ingegno e pertanto essere tutelata dal diritto d’autore.
La decisione sancisce definitivamente che la forma della Vespa rientra tra le opere del disegno industriale che presentano carattere creativo e valore artistico.
La sentenza, peraltro, ha confermato integralmente quanto già statuito dai due precedenti gradi di giudizio, attribuendo valore decisivo ai riconoscimenti che la Vespa ha ricevuto nell’ambiente artistico oltre che in quello meramente industriale.
Inoltre, la Cassazione ha confermato quanto già affermato dalla Corte d’Appello sull’estensione del diritto d’autore di cui gode Piaggio sulla forma della Vespa, statuendo che la tutela riguarda tanto il modello “storico” di Vespa (cioè quello che risale al 1946) quanto tutte le successive elaborazioni operate dallo stesso autore, che sono riconosciute quale diretta emanazione del primo modello.
Nelle parole della Suprema Corte, “il diritto d’autore protegge ogni elaborazione, creativa o non, dell’opera originaria in quanto ciò attiene al contenuto stesso del diritto d’autore sull’opera originaria ” e, pertanto, che era irrilevante valutare se il modello successivo in concreto violato fosse una elaborazione creativa o non creativa, poiché in ogni caso la sua riproduzione avrebbe costituito una violazione del diritto d’autore.
Sul cumulo della protezione del diritto d’autore con quella del marchio la Cassazione ha rimesso alla Corte d’appello per ulteriori accertamenti di fatto sulla fattispecie.
Ad assistere Piaggio sotto i profili legali del diritto d’autore sono stati Giuseppe Sena, Elisabetta Berti Arnoaldi e Francesca La Rocca Sena, partner dello studio Sena & Partners.