Accolto l'appello di Cadè per la concessione dello spazio commerciale in piazza Duomo
Pubblicato il: 12/14/2023
Nella vertenza, Cadè S.r.l. è affiancata dall'avvocato Serena Patrisso; il Comune di Milano è assistito dagli avvocati Giuseppe Lepore, Antonello Mandarano, Donatella Silvia, Anna Tavano, Enrico Barbagiovanni, Sara Francesca Simone e Gloria Centineo Cavarretta Mazzoleni.
La appellante Cadè s.r.l. ha stipulato con il Comune di Milano in data 5 giugno 2008 convenzione regolante la concessione in uso per dodici anni di uno spazio commerciale in piazza Duomo 21.
Cadè è una bottega storica alla quale il Comune di Milano ha riconosciuto il rinnovo della concessione relativa al predetto immobile senza gara, possedendo la Società i requisiti di storicità previsti a tal fine (cfr. docc. 3 e 4 di primo grado – deliberazione di G.C. n. 1246/2019 e deliberazione di G.C. n. 815/2020).
Con ricorso notificato in data 30 settembre 2020 l’odierna appellante ha impugnato davanti al Tribunale amministrativo regionale per la Lombardia, sede di Milano, i provvedimenti con i quali l’amministrazione comunale aveva fissato il nuovo canone concessorio e le condizioni di rinnovo, chiedendone l’annullamento, previa sospensione.
Con sentenza n. 1407/2021, pubblicata in data 9 giugno 2021, il Tribunale ha accolto il terzo motivo di ricorso, annullando i provvedimenti con i quali il Comune di Milano aveva individuato il canone per il rinnovo delle concessioni delle botteghe storiche della categoria funzionale del commercio, quali l’odierna appellante.
Con ricorso in appello notificato via pec in data 29 luglio 2021, il Comune di Milano chiedeva l’annullamento, previa sospensione, della predetta sentenza n. 1407/2021. Con la sentenza n. 7339 pubblicata in data 3 novembre 2021 il Consiglio di Stato ha accolto l’appello.
Avverso tale pronuncia Cadè ha proposto ricorso avanti la Corte di Cassazione, Sezioni Unite, cui è stato attribuito n.r.g. 966/2022, censurando vizi di eccesso di potere giurisdizionale, ma detto ricorso è stato dichiarato inammissibile con la successiva ordinanza n. 829 del 13 gennaio 2023.
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Settima), definitivamente pronunciando sull’appello, proposto da Cadè s.r.l., lo accoglie in parte, ai sensi di cui in motivazione, e per l’effetto, in riforma della sentenza impugnata, annulla gli atti gravati in prime cure. Compensa interamente tra le parti le spese del doppio grado del giudizio. Condanna il Comune di Milano a rimborsare in favore di Cadè s.r.l. il contributo unificato richiesto per la proposizione del ricorso in primo grado nonché del ricorso in appello.