Confermata l'autorizzazione a Iliad Italia per l'installazione di una Stazione Radio Base a Roma
Pubblicato il: 1/6/2024
Nel contenzioso, Roma Capitale è affiancata dall'avvocato Barbara Battistella; Iliad Italia S.p.A. è difesa dagli avvocati Domenico Ielo e Giovanni Mangialardi.
Roma Capitale ha impugnato la sentenza n. 2112/2020 che aveva accolto il ricorso presentato da Iliad Italia s.p.a. per l’annullamento del parere negativo sulla domanda presentata da Iliad Italia per l'installazione di una Stazione Radio Base sul terrazzo di copertura dell'edificio sito in Roma, Via Properzio, n. 2 del 18 ottobre 2018 e della nota del 24 aprile 2019, con la quale la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali del Comune di Roma ha ribadito il parere negativo sulla domanda presentata da Iliad Italia.
La sentenza impugnata aveva accolto il ricorso poiché il progetto della società non era stato valutato in sé e per sé, ma in quanto si inseriva in una situazione ritenuta critica che avrebbe richiesto una riprogettazione complessiva per l’esistenza di troppe stazioni base. Inoltre il diniego rendeva impossibile rendere il servizio in un’area fondamentale per il completamento della propria rete.
Si è costituita in giudizio Iliad Italia che ha concluso per il rigetto dell’appello, eccependo preliminarmente l’inammissibilità dell’appello per omessa impugnazione del capo della sentenza che ha accolto il II motivo del ricorso introduttivo e conseguentemente ha annullato il provvedimento impugnato anche sotto il riferito autonomo profilo non contestato.
Come ha correttamente osservato il primo giudice, il diniego impugnato non ha esaminato le caratteristiche dell’impianto da posizionare, ma ha ritenuto preliminarmente che il posizionamento oggetto di interesse dei vari operatori telefonici fosse ormai saturo e fosse necessaria una nuova soluzione tecnica. Ma in una tale prospettiva non poteva essere negato il diritto di un ulteriore operatore a fruire di una stazione radio base indispensabile per coprire una certa area garantendo il servizio, a meno che l’impianto progettato avesse di per sé un impatto visivo così elevato da giustificare il diniego.
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale, Sezione Sesta, definitivamente pronunciando sull'appello, come in epigrafe proposto, lo rigetta.