Accolto il ricorso di Roma Capitale contro Okasan per occupazione abusiva di suolo pubblico
Pubblicato il: 1/23/2024
Nella vertenza, Roma Capitale è affiancata dall'avvocato Sergio Siracusa; Okasan S.r.l. è difesa dall'avvocato Franco Carlini.
Con provvedimento del 10 agosto 2022, Roma Capitale respingeva la Scia presentata dalla Okasan s.r.l. per l’occupazione di suolo pubblico (cd. “o.s.p.”) in base a regime speciale cd. “emergenza Covid” volta all’installazione di una pedana in relazione ad esercizio per la somministrazione di alimenti e bevande sito in via Nemorense n. 101/piazza Acilia n. 1, con motivazione che la strada era classificata dal PGTU nella definizione stradale di traffico urbano come a “viabilità principale”; il provvedimento ordinava al contempo la rimozione entro 7 giorni della pedana già apposta dall’interessata.
La Okasan s.r.l. proponeva ricorso avverso il provvedimento e gli atti correlati dolendosi, in sintesi, della mancata comunicazione di avvio del procedimento; del fatto che le circolari richiamate dal provvedimento impugnato erano anteriori al Regolamento di cui alle D.A.C. n. 4 e 21/2021 applicabili alla fattispecie; nel merito, che non vi sarebbe in specie alcun rilevante divieto di o.s.p., atteso che l’area è estranea alla carreggiata e alla parte carrabile, e comunque il Cod. strada consentirebbe l’o.s.p. anche su aree carrabili della viabilità, purché non si crei intralcio al traffico veicolare o alla sicurezza stradale; sarebbe stato inoltre violato il cd. “decreto liberalizzazioni” che privilegia e sostiene l’iniziativa economica privata.
Il Tribunale amministrativo adito, nella resistenza di Roma Capitale, accoglieva il ricorso, ritenendo fondato il motivo di censura relativo all’assenza, nella specie, di divieti di o.s.p. nell’area interessata.
Avverso tale decisione ha proposto appello Roma Capitale.
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quinta), definitivamente pronunciando sull’appello, come in epigrafe proposto, lo accoglie, e, per l’effetto, in riforma della sentenza impugnata, respinge il ricorso di primo grado.