Illegittima la rettifica dell’origine dei tubi thailandesi se fondata su un’indagine europea che non si riferisce al caso concreto
Pubblicato il: 12/4/2023
Lo Studio Armella & Associati con l'avvocato Sara Armella ha affiancato la società nel contenzioso.
Illegittimi gli accertamenti avviati dall’Agenzia delle dogane sull’origine doganale dei tubi importati dalla Thailandia. A stabilirlo è la Corte di Giustizia tributaria di primo grado di Venezia, con la sentenza 4 dicembre 2023, n. 530, la quale ha chiarito che, in presenza di validi certificati di origine, la Dogana non può rettificare l’origine dichiarata richiamandosi a un’indagine UE riferita a una pluralità di operatori e in cui siano assenti i riferimenti al caso specifico.
Accogliendo il ricorso presentato dallo Studio Armella & Associati, la Corte ha chiarito che il report Olaf si riferiva a molteplici operazioni e presentava elementi di incertezza, non sufficienti a superare le prove dell’origine fornite invece dall’importatore. I prodotti importati, infatti, erano scortati da validi e regolari certificati di origine, rilasciati dalla Camera di Commercio thailandese, i quali rappresentano, anche dal punto di vista giuridico, validi elementi di prova. Tali certificati, inoltre, dimostrano che i prodotti importati hanno subito una lavorazione idonea ad attribuire l’origine non preferenziale.
La Corte ha pertanto annullato integralmente l’accertamento doganale.